Il maltempo costa al 'made in Italy' 2,5 miliardi

ROMA - Si registra un vero e proprio crollo della produzione degli alimenti Made in Italy alla base della dieta mediterranea che fanno segnare un calo che va dal 35% per l'olio di oliva al 15% per il vino fino al 4% del grano duro destinato alla pasta, ma cala anche il raccolto di ortofrutta sotto gli effetti del maltempo.
E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione della Giornata del ringraziamento, nella quale tradizionalmente viene fatto il bilancio agricolo dell'anno che "e' stato sconvolto da un andamento climatico del tutto anomalo con un conto sulle tavole degli italiani da 2,5 miliardi tra calo produttivo, maggiori costi per la difesa della colture e stravolgimento nei consumi".

"Se la vendemmia - evidenzia la Coldiretti - rischia di classificarsi come la piu' scarsa dal 1950, con una produzione di vino Made in Italy che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri, la produzione italiana di olio di oliva e' crollata attorno alle 300mila tonnellate.
L'andamento dei raccolti in Italia influenza naturalmente anche i risultati produttivi a livello internazionale dove - continua la Coldiretti - la produzione mondiale di vino si dovrebbe attestare nel 2014 a 271 milioni di ettolitri con un calo del 6 per cento e il sorpasso della Francia che con 44 milioni di ettolitri torna a diventare il primo produttore mondiale davanti all'Italia.

Ancora piu' grave la situazione per l'olio di oliva con il Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi) che ha stimato un calo della produzione mondiale addirittura del 19 per cento per circa 2,56 milioni di tonnellate, per effetto anche del dimezzamento dei raccolti in Spagna che con un quantitativo di meno di un milione di tonnellate mantiene il primato mondiale davanti l'Italia che e' pero' insidiata dalla Grecia".

E' allarme - continua la Coldiretti - anche per la produzione italiana di pasta a causa dell'eccessiva dipendenza dell'industria nazionale per l'acquisto di grano duro dall'estero da dove arriva circa il 40 per cento del fabbisogno perche' non si e' avuta la lungimiranza di investire sull'agricoltura nazionale. Se in Italia i raccolti di frumento duro hanno subito una leggera flessione (-4 per cento), un calo consistente del 10 per cento si e' verificato nell'Unione Europea ed un vero e proprio crollo del 27 per cento si e' registrato in Canada che e' il principale fornitore dell'Italia.

Complessivamente secondo le stime dell'International Grains Council, la produzione mondiale dovrebbe attestarsi sui 34 milioni di tonnellate (-15 per cento). Anche per il raccolto nazionale di pomodoro da conserva per preparare polpe, passate e pelati da condimento si registra un calo delle rese per ettaro e la produzione rimane in linea con la media stagionale degli ultimi cinque anni solo perche' si registra un aumento delle superfici coltivate.

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