OPINIONI | Fiaccolata pro-275: mancava solo Giulio Cesare

di Francesco Greco, autore del libro collettivo “Quattro corsie e un funerale”, 275 “No” al Salento sfregiato - Mancava solo Giulio Cesare. I morti del Peloponneso e di Salamina. Magari Martin Luther King e i fratelli Kennedy. I soldati italiani caduti nel 15-18 e 40-45. E poi c’erano davvero tutti sul cartellone che è sfilato ieri sul Lungomare Cristoforo Colombo di Santa Maria di Leuca alla fiaccolata del “Movimento per la vita” (a favore delle 4 corsie Maglie-Leuca).

Sottinteso: se ci fossero state, Cesare e magari anche Napoleone, chissà, sarebbero ancora vivi, a lottare insieme a noi.

Più che una manifestazione politica è sembrata l’apertura della campagna elettorale per le Regionali del prossimo anno da parte di vecchi arnesi in disarmo che senza vergogna usano il terrorismo psicologico per proporre improbabili candidature.

Tutta colpa delle 4 corsie fra Maglie e Leuca che non si sono fatte, e magari mai si faranno perchè se non si aprono i cantieri alla svelta i soldi tornano al mittente.

Nel mio libro, una quarantina di esperti e intellettuali da tutto il mondo riflettevano sull’invasività dell’opera (che prevede nel tratto finale una maxi-rotatoria grande quanto alcuni campi di calcio e visibile dall’Albania) e convenivano sulla necessità di ammorbidire l’impatto sul paesaggio, specie nel tratto Montesano-Leuca, riconoscendo l’utilità dell’opera ma scollegandola dallo sviluppo turistico.

Il suddetto “Comitato” conta 53 vittime a causa della 275 a due corsie. La domanda nasce spontanea: da quando è cominciata la conta? E’ inclusa anche la dipartita della decenza? A noi risulta che gli incidenti più gravi avvengono sulle provinciali, anche a causa dell’insufficiente o contraddittoria segnaletica stradale. Autorevoli esperti collegano inoltre gli incidenti non alle corsie ma allo stato del guidatore. Un ubriaco o un drogato è pericoloso anche su una via a 20 corsie. Ma è una spiegazione troppo razionale per interessare i tardofascisti del “Movimento per la vita”.

Che non vogliono capire e speculano senza ritegno sulle tragedie per raccattare qualche voto, nonostante è cosa nota che non li candiderà nessuno. Il pudore evidentemente è come il coraggio manzoniano: se non ce l’hai non te lo puoi dare.