Il premier, 'Pd sta con i più deboli'

ROMA - Una sinistra "che non ha bisogno di esami del sangue". Il premier Renzi, in una lunga lettera alla Repubblica, rivendica di essere "tra quelli che hanno favorito e accelerato la fine dell'era del trattino".

Quando, spiega il presidente del Consiglio, "non si poteva pronunciare la parola sinistra senza premettere qualche prefisso per attenuarla, quasi a prendere le distanze. Ho sempre rivendicato, con fierezza e orgoglio, l'appartenenza del Partito democratico alla sinistra, alla sua storia, la sua identita' plurale, le sue culture, le sue radici".

E riprendendo la polemica innescata ieri dalle parole del segretario Fiom Landini, osserva: "So che Repubblica non vuole farci un esame del sangue, come invece pretenderebbe qualcuno anche dalle parti del sindacato. Lo dico per rispondere alla premessa del vostro editoriale, di una mancanza di rispetto nei confronti di una storia e di una rappresentanza. Non e' la mia intenzione, ho un profondo rispetto per il lavoro e per i lavoratori che il sindacato rappresenta".

E incalza Renzi: "Penso tuttavia che altrettanto rispetto sia da chiedere anche nei confronti di un governo che sta cambiando il mondo del lavoro per evitare che alibi e tabu' tengano fuori dal mercato milioni di lavoratori solo perche' non hanno contratto o sono precari. Penso che il modo piu' utile per difendere i diritti dei lavoratori sia quello di estenderli a chi ancora non ce li ha, di aprire le porte di uno spazio rimasto troppo chiuso per troppi anni. Altrimenti qualcuno ci deve spiegare perche' con tutto l'articolo 18 abbiamo una disoccupazione a doppia cifra che cresce in questo paese".

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