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| (Ph: Pabloperon) |
LECCE - Diventerà itinerante la mostra personale di Angelo Capoccia che sarà possibile ammirare fino al 6 gennaio 2015 nelle sale del Castello Carlo V di Lecce. “Retrospettiva” propone un importante gruppo di circa 37 opere in cartapesta, in marmo, in terracotta, anche di grande formato, che ancora nei giorni nostri, testimoniano un guizzo di orgoglioso valore e originalità che Angelo Capoccia ha saputo dare all’arte della cartapesta. Dopo il grande successo di pubblico e di critica il progetto è destinato ad approdare in numerose città italiane. Numerose, a questo proposito, sono state già le richieste pervenute all’organizzatore dell’evento , il nipote Angelo Capoccia Jr.
I curatori della mostra sono gli architetti Andrea Novembre e Stefania Stamerra che in appena due giorni e a titolo completamente gratuito hanno realizzato un singolare e suggestivo allestimento per dare “luce” alle opere del maestro Capoccia. Fra i pochi artisti italiani di statura europea e internazionale, Capoccia e la sua opera sono espressione dell’arte nel mondo. Il nuovo stile da lui inaugurato, e che oggi pedissequamente ripropongono i suoi adepti , fu quello dell’“incompiuto”, ossia della scultura cartacea proposta allo stato della focheggiatura, ricca di suggestioni cromatiche, dove il colore è calore, aura della memoria dell’antico.
Degno discendente di grandi maestri come Maccagnani, Manzo, Guacci, De Lucrezi ed altri, ha impresso la sua “leccesità ” sui volti, nelle braccia, nelle vesti dei suoi personaggi. Pastori, Madonne, Angeli, donne, bambini sentivano il calore delle sue mani di artista che “modellavano” creature della sua gente e del suo mondo interiore. Angelo Capoccia progettava con rigore le forme, le creava ex novo senza avvalersi - come purtroppo spesso accade - di calchi tanto sfruttati. L’artista leccese conosceva e applicava le regole anatomiche ed intuiva l’efficacia delle posture, l’espressione dei soggetti, corroborando così con tanta originalità la comunicazione con il fruitore. Il Maestro impersona la tradizione nella continuità . E la sua opera è sicuramente destinata a lasciare un’indelebile traccia.