Tasi e Imu, arriva il giorno della stangata: 'per tante fasce di reddito e per i pensionati mazzata durissima'

BARI -- E’ il giorno della stangata Tasi/Imu anche in Puglia. La pressione fiscale sarà infatti più alta rispetto al 2013. “La Tasi – spiega Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari-Bat – si pagherà in un’unica soluzione e coinciderà con il saldo Imu, il tutto ad appena due mesi di distanza dal pagamento dell’acconto della Tasi: un vero e proprio salasso in un momento già contraddistinto da una crisi profonda, con i tassi di disoccupazione, di cassa integrazione e di povertà relativa in costante e irrefrenabile aumento, anche nella nostra regione. Peraltro, se per alcuni la ‘botta’ sarà attenuata dal bonus di 80 euro, per altre categorie sociali, tra cui migliaia di pensionati residenti in Puglia, sarà invece devastante, con il potere d’acquisto che diminuirà sensibilmente, colpendo duramente il livello dei consumi in un momento strategico com’è quello natalizio”.

“Il costo medio della Tasi – continua Pugliese – sarà, in Puglia, di 237 euro. A Bari si pagheranno, di media, 338 euro, a Foggia 326, 203 a Lecce, 188 a Taranto e 134 a Brindisi, con un’aliquota media del 2,52 per mille. Ribadiamo che all’aliquota applicata devono corrispondere servizi adeguati, così come l’applicazione del minimo di per sé non basta se ottenuta grazie all’abbassamento della qualità degli stessi, specialmente di quelli a favore delle fasce sociali più in difficoltà e dimenticate dalle misure governative”.

“Indubbiamente – conclude Pugliese – allo stato attuale delle cose non serve uno studio approfondito, né uno scienziato per capire che i servizi offerti ai cittadini non sono certo di qualità eccelsa. Intanto si abbatte sulla testa di tanti pugliesi una mazzata fiscale che ridurrà ulteriormente il potere d’acquisto delle famiglie, minando il livello di consumi sul mercato interno, determinanti per sperare in una ripresa economica e nell’avvio di un processo di sviluppo per un tessuto produttivo, come quello pugliese, costellato di piccole e medie imprese che guardano, per l’80% della loro attività, al mercato regionale e nazionale”.

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