Ue, 'Piano Juncker primo passo avanti ma ancora troppe lacune'

BARI - "Gli Stati membri devono, con urgenza, trovare un equilibrio tra il consolidamento fiscale e il rilancio dell’economia accompagnando alle riforme strutturali, misure di stimolo immediato della ripresa economica attraverso investimenti in settori ad alto potenziale di crescita e occupazione". Cosí il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo durante la sessione plenaria della Cosac in corso al Senato. "Un primo passo importante in questa direzione potrebbe essere costituito dalla concreta attuazione del grande programma di investimenti pubblici e privati, per 315 miliardi di euro, presentato la scorsa settimana dalla Commissione europea. - ha detto Bordo - Va riconosciuto che il piano, fortemente richiesto dall’Italia e da altri Paesi, soprattutto dell’Europa meridionale, segna un importante passo avanti nella politica dell’Unione, che finalmente riconosce la necessità di interventi per sollecitare la domanda. Al tempo stesso, troppe sono le incognite e le lacune che al momento il piano sembra presentare, a partire dalla stima, troppo ottimistica dell’effetto leva che sarebbe prodotto dagli appena 21 miliardi di garanzie offerte dal bilancio europeo e dalla BEI e soprattutto dalla natura volontaria degli investimenti degli Stati membri. Non credo peraltro, che si possano addebitare queste criticità alla Commissione europea: il problema di fondo è l’atteggiamento dei nostri Stati membri, da cui dipende in ultima istanza la mobilizzazione del bilancio europeo e delle altre risorse. Finché alcuni Paesi non comprenderanno che dal rilancio degli investimenti e dell’economia dipendono le sorti della costruzione europea e, più in generale, del nostro modello economico, non sarà possibile alcuna efficace strategia per la crescita e l’occupazione".

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