Consiglio: approvati i primi articoli della l.elettorale

BARI - Approvati all’unanimità i primi articoli, compresi i relativi emendamenti, della proposta di legge di modifica ed integrazione per l’elezione del Consiglio regionale e del presidente della Giunta. Si tratta degli articoli riguardanti l’elezione diretta del presidente della Regione e la nomina a consigliere regionale del candidato alla carica di presidente che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore, utilizzando l’ultimo seggio attribuito al gruppo o alla coalizione di gruppi collegati con lo stesso candidato non eletto. Ove questa operazione non risultasse possibile è utilizzato l’ultimo seggio attribuito ad uno dei gruppi o delle coalizioni della minoranza.
Al secondo articolo è specificato il numero dei consiglieri regionali che compongono il Consiglio. Saranno cinquanta, oltre al presidente eletto, di cui ventitré eletti sulla base di liste circoscrizionali e ventisette eletti secondo la ripartizione dei seggi, tra le circoscrizioni, che sarà effettuata dividendo il numero degli abitanti della Regione per ventitré e assegnando i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione sulla base dei quozienti interi e dei resti più alti.

Dell’articolo otto sono state approvate, a maggioranza, con il voto contrario dei consiglieri di Sel, la Puglia per Vendola e del consigliere Nicastro (IDV), le parti relative all’esclusione dalla ripartizione dei seggi le coalizioni di gruppi che hanno ottenuto nell’intera regione meno dell’8% dei voti validi conseguiti. Su questo punto è intervenuto il capogruppo di Sel Michele Losappio che ha motivato il voto di dissenso all’emendamento del suo Gruppo e di quello del collega Disabato (PpV), ribadendo che non bisognava modificare nulla della legge se non di quanto osservato dalla Corte costituzionale e di quanto riguardava la parità di genere, respingendo, inoltre, l’idea che un voto dei cittadini italiani possa avere peso diverso a seconda se si stia dentro o fuori da una coalizione.
Ha visto invece voto unanime l’altro emendamento con cui si ritengono esclusi dalla ripartizione dei seggi i singoli gruppi non collegati ad altri che hanno ottenuto meno dell’8% dei voti validi.

A maggioranza e con il voto contrario dei consiglieri socialisti Donato Pellegrino e Franco Pastore, è stato approvato invece l’emendamento che comporta l’esclusione dalla ripartizione dei seggi dei gruppi che, anche se uniti in coalizione ad altri, non hanno individualmente superato la soglia del 4% dei voti validi ottenuti.

Sempre all’unanimità è passato l’emendamento secondo cui l’Ufficio centrale regionale procede al riparto dei 23 seggi, dapprima a livello di singola circoscrizione e successivamente a livello di Collegio unico regionale, per la ripartizione degli eventuali seggi circoscrizionali residui, ma se in una di esse sarà assegnato un seggio ad una lista che ha esaurito i propri candidati, l’Ufficio centrale regionale attribuisce il seggio alla lista della circoscrizione che segue nella graduatoria decrescente dei voti residuati, espressi in percentuale del quoziente elettorale.

Altra modifica ha riguardato l’assegnazione del premio di maggioranza che viene attribuito in un numero di 29 seggi qualora la percentuale della coalizione vincitrice ottenga un risultato elettorale pari o superiore al 40% di voti validi. Nel caso in cui la percentuale sia compresa tra il 35% ed il 40% il premio di maggioranza è di 28 seggi che scendono a 27 al di sotto del 35% dei voti validi.