ESCLUSIVO | Amedeo Goria si racconta senza veli al Giornale di Puglia

di Adam Rizzi - Un’intervista a tu per tu con uno dei più famosi e noti giornalisti e conduttori televisivi italiani, Amedeo Goria, nella quale racconta senza veli la sua lunga e brillante carriera giornalistica ormai quarantennale, la sua partecipazione al reality “ Ritorno al presente” (2005) condotto da Carlo Conti e per finire un suo ambizioso progetto all’estero.


Come è iniziata la sua carriera giornalistica?
La mia è stata una carriera lunga, quarantennale ormai. Dapprima ho iniziato praticando l’atletica leggera 400m ostacoli, Categoria Allievi, all’età di diciannove anni, in Piemonte. Al mondo del giornalismo mi sono affacciato scrivendo inizialmente sul giornale “ La sentinella del Canavese” ( ad Ivrea); in seguito a Torino a 22 anni sulla “Gazzetta del popolo” per poi dedicarmi alle pagine sportive. Io credo di detenere un record italiano nel senso che mi sono dedicato a tutte le categorie: dalla 3° alla 1° ( promozione, serie D). in seguito da Torino sono approdato nel 1980 a “ Tuttosport”; sono stato corrispondente da Torino per lo sport per “ Il Messaggero” ed ho scritto anche per il “ Corriere della sera”, “ Il Giorno” e “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Nel 1985 sono giunto a Milano entrando nella Rai nel 1987 per poi lavorare dal 1999 nella redazione di “Rai Sport”. Negli anni Novanta sono stato anche conduttore di due programmi: “Uno Mattina Estate” ( interrottamente dal 1992 al 1996) e “ Ciao Italia”. Ho debuttato anche in due spettacoli teatrali: “Carlotta’s way” (Adriano Vianello) nel 1996 e “ Il colpo della strega” (John Graham) nel 1997.

Oltre ad essere stato conduttore e giornalista lei ha avuto modo di esprimersi anche mediante la recitazione rivestendo ruoli in “Annarè” ( Ninì Grassia,1998), “Il cielo può attendere” (Bruno Gaburro, 2005) e in “ E guardo il mondo da un Oblò” (Stefano Calvagna, 2007): che ricordi ha di questa sua esperienza da attore?
È stata senz’altro una bellissima esperienza: in modo particolare “ Annarè” servì a lanciare Gigi D’Alessio. Fu una cosa trash ma al contempo molto divertente.

A suo avviso come è cambiato il mondo del giornalismo: evoluzione o involuzione?
È sempre difficile parlare di evoluzione o, al contrario, di involuzione; a mio avviso si deve parlare di evoluzione tecnologica e crisi economica: è un abbinamento suicida questo. La tecnologia fa sì che i giornali cartacei vengano superati dal web, il quale, però, è un possibile strumento di divulgazione incontrollata di notizie errate. La tecnologia, se non ben controllata, può divenire pericolosa. Il giornale deve riuscire a far fronte alla crisi anche se i giornalisti vivono, nel mondo odierno, in uno stato di totale precarietà:oggi il giornalismo ha cambiato connotazione perché ci sono sempre più legami con il mondo visivo (il web, YouTube, etc..); al giorno d’oggi si diventa “giornalisti di se stessi”. Il secondo grande problema è che oggi siamo inondati da una massa informatica che ci travolge completamente: c’è un affastellamento generale delle cose. Al mondo odierno siamo in presenza di un divario enorme tra la passione per i servizi giornalistici da una parte e la retribuzione da parte dei giornali dall’altra: l’offerta è elevata ma la domanda è poco pagata. Attendiamo che il futuro trovi legittimazione di corresponsione economica per i giovani.
Ormai viviamo nel mondo dei “talent” e dei “reality”: lei nel 2005 ha partecipato ad un reality…
Sì, anche io ho partecipato ad un reality: tra febbraio e marzo del 2005 sono stato nel cast di “Ritorno al presente”, condotto da Carlo Conti e diretto da Fosco Gasperi (inventore, tra l’altro, di “Grande Fratello” e dell’”Isola dei Famosi”) che aveva sede a Roma presso gli Studi De Paolis in via Tiburtina. Devo ammettere che si è trattato di un reality un po’ sfortunato perché subì molto la concorrenza di altri format. “Ritorno al presente” era un reality che aveva valenza culturale di fatti i 14 vip presenti nel cast (tra i quali figuravano anche Sandra Milo e la Gregoracci) vivevano ogni settimana un periodo storico diverso come ad esempio l’antica Roma o l’antica Venezia. Il format è stato chiuso in meno di un mese e mezzo.
Recentemente hai partecipato all’evento “Moda è poesia”, organizzato da Simone Travaglini e dal presidente del Rotary Club Roma Cassia: Roberto Celli. Ci racconti di questa serata…
È stata una bella serata: si trattava di un evento a scopo benefico per l’ allestimento di una sala d’accoglienza al reparto di onco-ematologia dell’ Ospedale pediatrico “ Bambino Gesù”. Il tutto si è svolto al Marriott Grand Hotel Flora in via Veneto ed è stato preceduto da una sfilata di moda a dalla lettura di brani di poesia da parte di Vincenzo Bocciarelli. Sono stato invitato dal mio amico fotoreporter Marco Nardo, al quale mi legano ormai anni di amicizia. Tra gli altre cento ospiti erano presenti anche l’attrice Maria Monsè, il soprano Alma Manera e il Marchese Alberto Biondi.

Domenica 1 Marzo 2015 lei sarà presente all’evento “Tutte in pista contro il Femminicidio”…
Sì, sono contento di essere presente a tale evento. Io credo che quella del femminicidio sia una tematica accorpabile al clima di violenze esistente che sta via via assumendo contorni sempre più preoccupanti. Si uccide per rabbia o a causa di fanatismi religiosi e di costumi perversi di determinati paesi: la vita altrui oggigiorno sembra valere sempre meno. La donna nel 2015 sembra risultaere ancora un soggetto debole. Ci sono a mio avviso vari tipologie di femminicidio in atto: casalingo, a livello etico, antropologico; tutte situazioni, queste, in cui la donna è segregata a ruolo di sottomissione.

Progetti in cantiere?
Ho in mente un bel progetto all’estero con nuove televisioni arabe ma non c’è ancora nulla di concreto. Mi piacerebbe diventare un blogger ed aprire una web tv tutta mia. Tutt’ora sto insegnando all’Università di Chiasso e prossimamente sarò a Bari, accompagnato dal mio amico giornalista del Tg2: Daniele Rotondo.

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