Rete remautologica, Zullo: “Ipotesi di reato? Pentassuglia informi autorità giudiziaria”

BARI - “I servizi giornalistici di un’importante tv locale, a proposito della rete remautologica deliberata in Puglia, fanno emergere uno scenario inquietante che esorbita dai limiti della responsabilità amministrativa o contabile, ma che sconfina nell’ipotesi di reato penale. Siamo certi che l’assessore Pentassuglia informerà prontamente l’autorità giudiziaria competente”. Lo dichiara il presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Ignazio Zullo. “Si parla di case farmaceutiche - aggiunge - come cabine di regia per il consumo di farmaci, di comparaggio, di medici non abilitati per la diagnosi e la cura delle malattie reumatiche e di servizi non autorizzati per le malattie in questione. Se tutto questo fosse vero, siamo di fronte a ignari pazienti sofferenti per patologie croniche e degenerative, sulla cui pelle si scaricano una serie di azioni delinquenziali o opportunistiche. E questo non è tollerabile in una sanità che è preposta alla cura e non all’aggravio dello stato di salute delle persone. Due domande sorgono spontanee, e le rivolgo a Pentassuglia e alla struttura tecnica: come è possibile che, pur vigendo norme sui requisiti per l’autorizzazione e per l’accreditamento delle strutture, possano esistere in Puglia strutture e servizi dedicate alla reumatologia senza essere autorizzati e con personale non specialista, atteso che la specializzazione è il requisito essenziale per lavorare nel servizio sanitario regionale? Come è possibile affermare tutta questa serie di nefandezze a carico delle strutture non ricomprese nella rete, se le stesse fino a ieri erano autorizzate alla prescrizione e alla somministrazione dei farmaci biologici? In pratica, in Regione chi ha autorizzato strutture che sarebbero prive di requisiti? Mi farò promotore - conclude Zullo - della diffusione dell’idea di una class action per tutti quei pazienti remautologici curati da strutture non idonee e da professionisti non abilitati, ma comunque autorizzati dalla Regione per la prescrizione e la somministrazione dei farmaci biologici. Basta scherzare sulla pelle della povera gente!”.

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