Bari: approvato il regolamento sull'uso dei beni comuni cittadini

BARI - È stato approvato oggi dal Consiglio comunale il regolamento sull’uso condiviso dei beni comuni che stabilisce un nuovo patto di collaborazione fra cittadini e amministrazione per una gestione condivisa della città. Il documento consente di adottare e prendersi cura di piccoli pezzi di città, quali strade, marciapiedi, aiuole e giardini, al fine di attivare servizi di pubblica utilità in chiave innovativa e sperimentale.

Si tratta di un regolamento di carattere generale che nei prossimi giorni sarà corredato da un elenco di beni disponibili, da integrare nel tempo anche grazie alle segnalazioni o all’interesse dei cittadini. I beni o i servizi individuati dai cittadini potranno essere affidati dall’amministrazione comunale ai richiedenti a fronte di un progetto di interesse collettivo che preveda innovazione, rigenerazione o riqualificazione.

“Questo è un tentativo concreto – dichiara l’assessore al Patrimonio Vincenzo Brandi – di avviare un cambio culturale nell’amministrazione dei beni comuni. Sono sicuro che sul territorio si attiveranno gruppi di cittadini, comitati di quartiere e associazioni, scuole, commercianti, gruppi o organizzazioni di professionisti e singoli cittadini, desiderosi impegnarsi per condividere gli spazi cittadini. Dopo un percorso di coinvolgimento e facilitazione i cittadini potranno elaborare idee progetti relativi al decoro urbano, alla gestione dei giardini e vere e proprie attività inerenti la sensibilizzazione dei residenti e percorsi educativi degli studenti delle scuole di diverso ordine e grado. Penso, ad esempio, a quanto si potrebbe fare nel quartiere Libertà in luoghi come l’ex Manifattura e il giardino Bucci, o coinvolgendo i commercianti di via Manzoni, le scuole e le associazioni che operano nel territorio. Una risposta che provi a riempire i contenitori attualmente sottoutilizzati attraverso il recupero della centralità urbana e l’inclusione di porzioni di territorio, e che non sia immaginata direttamente dagli amministratori. Ora possiamo provarci tutti insieme, amministratori e cittadini”.

LE PRINCIPALI NOVITÀ INTRODOTTE DAL REGOLAMENTO - Collaborazione attiva, pubblicità e trasparenza, responsabilità ed informalità sono le parole chiave cui si impronta il modello organizzativo del regolamento approvato dalla giunta, che si ispira alla best practice già attivata dal Comune di Bologna per favorire il recupero del patrimonio dell’ente.

Sulla stessa scia, il Comune di Bari promuove una forte sinergia con i cittadini chiamati a proporre iniziative, suggerire soluzioni, contribuire attivamente alla realizzazione di obiettivi condivisi per il miglioramento della fruizione e gestione del patrimonio pubblico e, più in generale, della cosa comune.

Un ruolo essenziale è riconosciuto alle scuole e all’Università. Le scuole di ogni ordine e grado saranno coinvolte nelle attività di diffusione delle pratiche collaborative e nell’organizzazione di interventi formativi, tecnici e pratici sull’amministrazione condivisa dei beni comuni.
Partner dell’amministrazione diventano tutti i cittadini, singoli o associati, che intendono sottoscrivere accordi di collaborazione con l’ente per assumere impegni di rigenerazione e cura dei beni comuni.

L’accordo di collaborazione potrà riguardare anche la gestione condivisa di uno spazio pubblico  così come di spazi privati ad uso pubblico. Viene altresì riconosciuta la possibilità ai proprietari e agli esercizi commerciali di aggregarsi per la gestione degli spazi pubblici su cui insistono.

Periodicamente il Comune pubblicherà l’elenco dei beni aggiornato su cui la cittadinanza attiva potrà presentare proposte che saranno individuate e scelte secondo iter trasparenti, chiaramente disciplinati dalle disposizioni regolamentari.

Gli spazi comunali potranno essere anche temporaneamente utilizzati per riunioni o attività di autofinanziamento, risultando tali attività parificate a quelle istituzionali dell’Ente.

In questo senso l’Ente favorisce le iniziative promosse dai cittadini per reperire fondi per le azioni di cura/rigenerazione, a condizione che sia garantita la massima trasparenza.

Al fine di incentivare le forme previste di partenariato, è previsto che, ove possibile e compatibilmente con l’organizzazione del Comune, potranno sostanziarsi semplificazioni nelle procedure in relazione agli adempimenti previsti per il patto di cittadinanza (riduzione dei tempi di istruttoria, semplificazione della documentazione necessaria all’iter, individuazione di modalità innovative per lo scambio di informazioni o documentazioni).

Proprio per il suo carattere innovativo in tema di responsabilità partecipata, dopo l’approvazione in Consiglio comunale il regolamento opererà con valenza sperimentale per un anno.

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