Renzi e il Def, più crescita e taglio delle tasse

Taglio delle tasse e crescita. E' la ricetta renziana per far ripartire l'Italia. Le stime del Def "riflettono valutazioni prudenziali" ma a settembre, con la nota di Aggiornamento "il governo non esclude che sia possibile indicare un tasso di crescita più elevato" che "offrirebbe margini più ampi per la riduzione della pressione fiscale". Si tratta della premessa del Def, nella bozza - in possesso dell'ANSA - esaminata in Cdm.

La politica economica del governo è orientata a "irrobustire" la ripresa, che porterà "un deciso recupero dell'occupazione nel prossimo triennio". E' quanto si legge nella bozza del Def: il quadro programmatico prevede il tasso di disoccupazione in calo al 12,3% quest'anno (dal 12,7% del 2014), all'11,2% nel 2017 e fino al 10,5% nel 2019.

Nella bozza del Documento si spiega inoltre che si introduce il "rapporto annuale" sulle detrazioni, per "identificare" quelle "non giustificate" o "che costituiscono una duplicazione" per "eliminarle o riformarle", fatte salve alcune priorità come quelle da lavoro dipendente o per carichi familiari.

"Allo scopo di limitare l'incentivo a introdurre nuove detrazioni fiscali (tax expenditure) e di procedere ad una razionalizzazione di quelle esistenti - si legge nella bozza del Documento di economia e finanza esaminato dal Cdm - la Legge delega per la riforma del sistema fiscale prevede attività sistematiche per il loro monitoraggio e la loro revisione. A tal fine, in attuazione della legge sarà adottato un decreto delegato che preveda la redazione da parte del Governo di un rapporto annuale sulle detrazioni fiscali da allegare al disegno di legge di bilancio, basato su una relazione programmatica da allegare alla Nota di aggiornamento del Def".

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