Xylella Puglia, D'Amato: estirpazione ulivi non ha basi scientifiche, misure Ue inaccettabili
BARI - "Le misure d'urgenza che chiede Bruxelles e che l'Italia è pronta ad attuare per frenare la Xylella fastidiosa, con migliaia di estirpazioni di ulivi, anche plurisecolari, e l'uso obbligatorio, ripetuto e su larga scala di insetticidi, non hanno basi scientifiche perché si riferiscono a studi condotti su un altro ceppo del batterio, che attacca viti e agrumi e non l'ulivo. Queste misure hanno solo una ragione politica: quella di rassicurare gli altri Stati membri e distogliere l'attenzione dagli insufficienti controlli fatti sulle piante vive importate. Colpe che oggi non possono ricadere sulle spalle degli agricoltori pugliesi". Lo dice l'eurodeputata del Movimento 5 Stelle Rosa D'Amato, in merito alla situazione del disseccamento degli ulivi in Puglia.
"La legislazione fitosanitaria in vigore in Europa si è rivelata inefficace a prevenire l’introduzione in Europa della Xylella, così come dimostra anche il recente caso francese - continua D'Amato - Ma la cosa più preoccupante è che a fronte di questa carenza, si vogliano applicare delle misure che, secondo i tanto citati protocolli diagnostici dell'EPPO (European and Mediterranean Plant Protection organisation) per gli organismi da quarantena, si riferiscono in realtà al ceppo della Xylella che colpisce viti e agrumi in America, e non al ceppo salentino che attacca gli ulivi e che non è mai stato trovato nelle viti".
"In altre parole - ha aggiunto l'eurodeputata tarantina - l'Ue non vuole affrontare i veri problemi, ossia le carenze legislative e l'assenza di studi specifici, e preferisce colpire chi è stata vittima di queste carenze, la Puglia, con misure campate per aria da un punto di vista scientifico".
"Tutto ciò è inaccettabile. Contro il disseccamento degli ulivi - ha concluso -, occorre intensificare le buone pratiche e gli interventi fitosanitari per il controllo dei vettori e sulle piante ospiti. Non servono operazioni su larga scala, ma mirate e costanti".
"La legislazione fitosanitaria in vigore in Europa si è rivelata inefficace a prevenire l’introduzione in Europa della Xylella, così come dimostra anche il recente caso francese - continua D'Amato - Ma la cosa più preoccupante è che a fronte di questa carenza, si vogliano applicare delle misure che, secondo i tanto citati protocolli diagnostici dell'EPPO (European and Mediterranean Plant Protection organisation) per gli organismi da quarantena, si riferiscono in realtà al ceppo della Xylella che colpisce viti e agrumi in America, e non al ceppo salentino che attacca gli ulivi e che non è mai stato trovato nelle viti".
"In altre parole - ha aggiunto l'eurodeputata tarantina - l'Ue non vuole affrontare i veri problemi, ossia le carenze legislative e l'assenza di studi specifici, e preferisce colpire chi è stata vittima di queste carenze, la Puglia, con misure campate per aria da un punto di vista scientifico".
"Tutto ciò è inaccettabile. Contro il disseccamento degli ulivi - ha concluso -, occorre intensificare le buone pratiche e gli interventi fitosanitari per il controllo dei vettori e sulle piante ospiti. Non servono operazioni su larga scala, ma mirate e costanti".
