Guardiola al Camp Nou: l’amico che torna da avversario…

di Davide Abrescia - Semifinale di Champions: il solo nome dell’appuntamento fa rimbombare nel cuore dei tifosi una serie di emozioni incredibili e fa tremare le gambe ai giocatori. Quando ci sono da una parte il Barcellona e dall’altra il Bayern Monaco poi è un piacere per qualsiasi appassionato di calcio.

La partita mette di fronte le due squadre, probabilmente, più forti d’Europa ma non solo. C’è anche la partita nella partita: quella di Guardiola. Il tecnico ex Barcellona tornerà per la prima volta nel suo stadio, nella sua casa. Pep Guardiola ha rivoluzionato il gioco del calcio degli ultimi anni, una nuova filosofia di gioco: tiki-taka e verticalizzazione improvvisa.

Tutto, ovviamente, è più facile quando a centrocampo si può contare sulla coppia Xavi- Iniesta ed in avanti sulla fantasia di Leo Messi. Dopo aver svezzato la “pulga” argentina ed averlo fatto diventare il più forte al mondo, ora Guardiola è costretto a limitarlo ma come ha già detto in conferenza stampa non sarà facile: ”Nello stato di forma in cui Leo si trova adesso, non c'è modo di fermarlo - assicura -. Puoi difendere con 9 giocatori davanti all'area o pressare alto con tutta la squadra, ma se è quello degli ultimi 4-5 mesi, non c'è niente che possa limitarlo. Possiamo cercare di fargli arrivare meno palloni possibili, certo, ma non esiste allenatore o sistema di gioco in grado di contenere la sua grandezza”.

La risposta del numero 10 argentino non stenta ad arrivare: “L'omaggio del Camp Nou? Ci sta, mi sembra giusto che lo stadio lo saluti e lo ringrazi per ciò che ha fatto qui: ha vinto tutto, è uno della casa, ci sta. Poi però sono sicuro che una volta iniziata la partita il pubblico starà con noi e ci spingerà come sempre. La presenza di Pep non offre una motivazione in più: la partita, il rivale, la posta in palio sono già più che sufficienti. Non so se la mutua conoscenza aiuta più lui o noi: diciamo che siamo al 50 e 50". Attestati di stima reciproci, consapevoli i due di essere diventati grandi l’uno grazie all’altro.

Oggi, però, non esiste passato che tenga. Oggi non esistono romanticismi durante i 90’, oggi esiste solo la voglia di agguantare la finale di Berlino. Da una parte c’è il Barca che vuole tornare ad essere grande dopo l’ultima stagione, non tra le migliori, e dall’altra c’è Guardiola che vuole fare uno sgambetto al suo passato. La storia di Guardiola passa ancora una volta da Barcellona, quella città che lo ha fatto diventare grande. Incroci, passato, magia ed emozioni: Barcellona- Bayern Monaco. Tre ore di football e tattica per decidere le sorti di una stagione.