Puglia al primo posto per reati ambientali, insorge M5S: “già pronta commissione d’inchiesta”

BARI - Insorge M5S Puglia dopo il report sulle ecomafie. "La Puglia è la prima regione d'Italia per reati ambientali, secondo il rapporto 2015 di Legambiente sulle eco mafie". Commentano il triste primato parlamentari e consiglieri regionali pugliesi del Movimento 5 Stelle: "Mentre alcuni si fregiano di un risultato tanto disastroso noi e i cittadini pugliesi non siamo assolutamente fieri di aver superato la Terra dei Fuochi e la Sicilia quanto agli affari che le mafie fanno a discapito dell'ambiente e della salute pubblica. Auspicheremmo che gli amministratori responsabili di questo triste primato si scusassero e togliessero in fretta il disturbo ma la loro sfacciataggine non ha confini: chi amministra questa regione da dieci anni, commenta questo rapporto come il primato dell'efficienza tutta pugliese degli accertamenti di questo tipo di reati senza avere il minimo senso delle istituzioni.”

Concludono i neoeletti consiglieri regionali M5S: “La regione Puglia ha bisogno di una commissione d'inchiesta sulle ecomafie e coerentemente abbiamo già pronta la richiesta in merito: sarà tra i primi atti che depositeremo appena proclamati".

IL DATO - Non conoscono crisi le Ecomafie: nel 2014 cresce ancora e raggiunge i 22 miliardi di euro, con un incremento di 7 miliardi rispetto all'anno precedente. Nello stesso anno i reati accertati sono stati 29.293, cioè un ritmo di 80 al giorno, quasi 4 ogni ora, con un aumento delle infrazioni nel settore dei rifiuti (più 26%) e del cemento (più 4,3%) perlopiù "alimentate dalla corruzione". E' la fotografia scattata sull'illegalità ambientale scattata dal nuovo rapporto Ecomafia di Legambiente.

INTRONA: BRUTTO PRIMATO, MA ACCORDO-QUADRO FUNZIONA - Il Rapporto Ecomafia 2015: note dolenti per la Puglia ma anche la conferma che l’accordo-quadro della Regione con le Forze dell’Ordine garantisce il contenimento di un fenomeno tanto aggressivo nel Mezzogiorno”. Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna commenta i risultati della ricerca annuale di Legambiente, che vedono la Puglia in testa alle classifiche dei reati ambientali nel 2014. “Un primato tutt’altro che invidiabile, visto che col 15,4% di ecoreati accertati e con gli altri indicatori sorpassiamo anche la Sicilia e la Terra dei fuochi”.

Spiccano le illegalità legate al ciclo dei rifiuti. Per contrastare illeciti di qualunque natura connessi alla gestione, è stato sottoscritto già dal 2008 un accordo-quadro con le Forze dell'ordine. “Col sostegno finanziario della Regione Puglia – ricorda Introna - la Guardia di Finanza, il Corpo Forestale dello Stato e il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri sostengono i costi aggiuntivi per intensificare il controllo del territorio, accertando traffici illeciti e occultamento di rifiuti”.

Una doccia scozzese, quindi, il Rapporto di Legambiente 2015, perché: “se pure schizziamo in testa alla classifica degli ecoreati, ci conforta verificare che la Puglia è tra le Regioni in cui si accertano più illeciti di natura ambientale”. Se altre realtà risultano dietro in classifica è perché non vengono censite attività che restano clandestine. È un paradosso, fa notare il presidente del Consiglio regionale pugliese: “da noi i reati vengono perseguiti mentre in altre regioni restano nascosti e soprattutto impuniti”.

Per questo, la quantità dei reati accertati diventa addirittura un motivo di soddisfazione: “dimostra l’efficacia in Puglia dell’azione delle Forze dell’Ordine, alle quali va il merito di assicurare con competenza il controllo dei delitti contro l’ambiente, col contributo finanziario della Regione e il supporto  tecnico del Cnr e di Arpa Puglia”.

Questi dati, conclude Introna, “dimostrano che la politica regionale che ha puntato sul rafforzamento della collaborazione coi nuclei operativi specializzati di Armi e Corpi dello Stato continuerà certamente ad offrire risultati a tutela dell’ambiente. Consentirà di rafforzare nella nostra regione la prevenzione di questi attentati all’equilibrio del territorio e alla qualità della vita dei cittadini”.

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