FOGGIA - La consigliera foggiana Rosa Barone e la senatrice Daniela Donno prima firmataria della “Mozione Gargano”, tornano a pressare governo nazionale e regionale sulla questione. "Alle passerelle mediatiche non sono seguiti i fatti"
Dopo 365 giorni dai tragici avvenimenti che hanno portato morte e paura sul Gargano, tornano a pressare le amministrazioni locali e nazionali i portavoce del Movimento 5 Stelle ed in particolare la consigliera regionale foggiana Rosa Barone e la senatrice Daniela Donno prima firmataria della “Mozione Gargano” secondo le quali dopo le passerelle mediatiche di politici nazionali e locali successive alle catastrofi del 5-6 settembre, sarebbe calata l'ombra sulla questione.
"Sarebbe stata necessaria una maggiore attenzione e informazione sul problema Gargano, –dichiara la senatrice salentina - sia Roma che Bruxelles hanno sottovalutato gli ingenti danni registrati in Puglia, ora anche la Regione non sembra essere da meno, i mancati interventi strutturali e i fondi destinati al Gargano arrivati solo in primavera non hanno permesso un intervento basilare di messa in sicurezza del territorio, la Puglia non può permettersi altri morti così come nel Settembre 2014 e le passerelle politiche di Emiliano e dei suoi assessori siano seguite dai fatti - conclude - il M5S continuerà a vigilare sulla attribuzione e destinazione dei fondi affinché ci sia trasparenza ed efficienza nella loro distribuzione"
Molte in effetti le opere incompiute che vanno dalla non messa in sicurezza dei canali che sono esondati nel Settembre 2014, agli argini stessi non del tutto ripristinati, “lasciando presagire pressappochismo e lassismo da parte del governo pugliese – rincara la dose la consigliera Barone - se un altra alluvione di medesima intensità dovesse colpire le zone precedentemente alluvionate, il rischio idrogeologico sarebbe lo stesso se non peggiore, perché non si è provveduto a tutta una seria di interventi strutturali di primaria importanza.”
Secondo la consigliera pentastellata occorrerebbe un ripristino ed un riordino di tutta una serie di infrastrutture danneggiate per le quali era stata richiesta massima priorità con “la mozione Gargano” presentata in Senato: “servono anche interventi per una rapida e completa ripresa delle attività produttive e turistiche, - prosegue Barone - attività che hanno visto una ripresa in quest'ultima stagione estiva solamente grazie alla buona volontà ed al sacrificio anche economico, degli operatori turistici e abitanti del Gargano. Nonostante il passaggio di staffetta dei due governi pugliesi - conclude - ancora oggi le famiglie non hanno avuto nessun tipo di agevolazione tangibile da parte dello Stato, senza considerare la mancata tutela del Lago di Varano".
Dopo 365 giorni dai tragici avvenimenti che hanno portato morte e paura sul Gargano, tornano a pressare le amministrazioni locali e nazionali i portavoce del Movimento 5 Stelle ed in particolare la consigliera regionale foggiana Rosa Barone e la senatrice Daniela Donno prima firmataria della “Mozione Gargano” secondo le quali dopo le passerelle mediatiche di politici nazionali e locali successive alle catastrofi del 5-6 settembre, sarebbe calata l'ombra sulla questione.
"Sarebbe stata necessaria una maggiore attenzione e informazione sul problema Gargano, –dichiara la senatrice salentina - sia Roma che Bruxelles hanno sottovalutato gli ingenti danni registrati in Puglia, ora anche la Regione non sembra essere da meno, i mancati interventi strutturali e i fondi destinati al Gargano arrivati solo in primavera non hanno permesso un intervento basilare di messa in sicurezza del territorio, la Puglia non può permettersi altri morti così come nel Settembre 2014 e le passerelle politiche di Emiliano e dei suoi assessori siano seguite dai fatti - conclude - il M5S continuerà a vigilare sulla attribuzione e destinazione dei fondi affinché ci sia trasparenza ed efficienza nella loro distribuzione"
Molte in effetti le opere incompiute che vanno dalla non messa in sicurezza dei canali che sono esondati nel Settembre 2014, agli argini stessi non del tutto ripristinati, “lasciando presagire pressappochismo e lassismo da parte del governo pugliese – rincara la dose la consigliera Barone - se un altra alluvione di medesima intensità dovesse colpire le zone precedentemente alluvionate, il rischio idrogeologico sarebbe lo stesso se non peggiore, perché non si è provveduto a tutta una seria di interventi strutturali di primaria importanza.”
Secondo la consigliera pentastellata occorrerebbe un ripristino ed un riordino di tutta una serie di infrastrutture danneggiate per le quali era stata richiesta massima priorità con “la mozione Gargano” presentata in Senato: “servono anche interventi per una rapida e completa ripresa delle attività produttive e turistiche, - prosegue Barone - attività che hanno visto una ripresa in quest'ultima stagione estiva solamente grazie alla buona volontà ed al sacrificio anche economico, degli operatori turistici e abitanti del Gargano. Nonostante il passaggio di staffetta dei due governi pugliesi - conclude - ancora oggi le famiglie non hanno avuto nessun tipo di agevolazione tangibile da parte dello Stato, senza considerare la mancata tutela del Lago di Varano".