Anche Lecce, “Opere pubbliche Salento, palese danno alla concorrenza”

LECCE - “Nel Codice dei Contratti Pubblici la regola per l’individuazione degli aspiranti concorrenti all’esecuzione di opere pubbliche è il ricorso alla procedura aperta, nella quale qualsiasi appaltatore può presentare offerta, se in possesso dei requisiti richiesti dal bando. Come eccezione residua la procedura negoziata, per la quale le stazioni appaltanti richiedono offerte agli imprenditori individuati e scelti dalle stesse”. Lo richiama Giampero Rizzo, presidente di Ance Lecce, il quale afferma altresì che “in provincia di Lecce l’eccezione sta diventando regola, per cui diversi comuni affidano l’esecuzione di lavori pubblici mediante la procedura di scelta dei contraenti, negoziata senza previa pubblicazione del bando, che viene invece pubblicizzato mediante avvisi esplorativi o manifestazioni di interesse”.

Questa prassi è palesemente confliggente con la declinazione del valore della concorrenza, che non può essere limitata artificialmente, laddove la concezione della procedura d’appalto sia effettuata con l’intento di favorire o svantaggiare indebitamente taluni operatori economici – art. 18 Nuova Direttiva Europea sugli appalti.

“Ance Lecce – continua il presidente Rizzo – sta procedendo alla mappatura dei Comuni che utilizzano questa cattiva pratica, che limita la platea dei concorrenti: infatti, spesso gli avvisi sono pubblicati solo nell’albo pretorio online e non anche sul sito del comune e i ribassi di aggiudicazione registrati non sono spiegabili neppure su Marte”.

Ance Lecce in un incontro con il prefetto Claudio Palomba ha rappresentato questa realtà del mercato delle opere pubbliche del territorio salentino, perché è di tutta evidenza il danno alla concorrenza, valore sancito dalla Carta Costituzionale.

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