Bersani, “la manovra è ingiusta. Chi ha di più paga meno”

ROMA - Il taglio delle tasse su tutte le prime case, comprese ville e castelli, viola la Costituzione. Perché contrasta con l’articolo 53 sancisce che “il sistema tributario è informato a criteri di progressività“. Lo scrive Pierluigi Bersani, che sul suo profilo Facebook torna ad attaccare la legge di Stabilità del governo Renzi. Dopo le critiche all’innalzamento del tetto all’uso del contante da mille a 3mila euro, Bersani mette nel mirino l’eliminazione di Tasi e Imu prima casa, misura che per definizione favorirà in misura maggiore chi oggi paga di più. Cioè i proprietari di immobili di lusso. “Siamo ancora a sfidare l’intelligenza degli italiani”, scrive l’ex premier a cui ieri Renzi aveva risposto che tagliare le tasse “non è di destra o di sinistra ma è giusto“.

Secondo l'ex segretario Dem "Nessuno può obiettare che abbassare le tasse sia giusto. Ma abbassarle prima di tutti a chi, e come, e per che cosa? Che cosa vogliamo fare dell'art.53 della Costituzione, che parla di progressività? Le norme sulla casa della legge di stabilità introducono per via di fatto un 53 bis: chi ha di più paga di meno".

Aspra la replica dei renziani: "Ormai con Bersani siamo alle barzellette. Rimpiange solo il passato. Citare l'art. 53 della Costituzione? La prima casa non si paga, ma chi è più ricco paga eccome. Abbiamo abolito la tassa sulla prima casa, non sulla seconda o la terza", dice Ernesto Carbone, della segreteria del Pd.

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