Pirlo sì, Pirlo no: all’Inter comunque serve un centrocampista

di Luigi Laguaragnella - Tra qualche giorno riprenderà il campionato con l’Inter capolista (insieme alla Fiorentina), ma la pausa per le amichevoli delle nazionali tende sempre a riaprire finestre sul mercato. Anche se con l’avvicinamento al prossimo turno di serie A le voci di eventuali nuovi arrivi o cessioni stanno sfumando, per l’Inter resta vivo il sogno di Pirlo.

Il centrocampista, tra i più forti nel suo ruolo nel panorama calcistico degli ultimi anni, approdato a New York, dopo le gesta nel Milan, nella Juve e nella nazionale, non solo per dare sfoggio delle grandi giocate sui campi degli Stati Uniti, ma soprattutto per questioni legate all’ immagine e agli sponsor e, perché no, per vivere un’esperienza di vita extra-calcistica in un continente totalmente diverso da quello europeo, potrebbe tornate in Italia, nel massimo campionato che l’ha consacrato campione. Thohir e Mancini intendono proseguire il cammino che sta portando l’Inter in alta classifica e intendono rafforzare la rosa per avere garanzie di poter lottare e sperare nel trionfo finale che, partita dopo partita, sta creando consapevolezze. Il tecnico nerazzurro ha bisogno di un centrocampista tecnico, che detti i tempi del gioco, che con la sua qualità offra maggior sicurezza alle due fasi di gioco. Mancini, sin dall’estate, sperava in YayaTouré, poi si è dovuto ricredere sulle qualità di Kondogbia (ancora troppo acerbo).

L’idea di Pirlo con la casacca nerazzurra è proprio quella garanzia di cui il centrocampo ha bisogno. Mancini, in mezzo al campo ha pedine che in termini di quantità, tenacia, corsa e agonismo sono d’alto livello. Manca la qualità. Insomma Pirlo. I progetti vincenti dell’Inter potrebbero far tornare il centrocampista in Italia dagli Stati Uniti con la formula del prestito. Formule che, però rischiano di non dare certezze. Nel passato il Milan con Beckham non ha avuto risultati estremamente vincenti. Il carisma di Pirlo è indiscutibile: bisognerebbe verificare la condizione fisica di un calciatore ultratrentenne in un ruolo in cui la continuità è una delle caratteristiche principali. Pirlo, dopo tutte le sue vittorie e le sue battaglie, è capace ancora di prendere le redini di una squadra come l’Inter che ha il dovere di tornare grande?

L’uomo e il calciatore sono esemplari, ma all’Inter non serve qualcuno da usare col contagocce, solo in casi eccezionali (seppur decisive) come un calcio di punizione. Può Pirlo reggere in rendimento metà campionato che per l’Inter si prevede d’alta classifica?

Se Pirlo vestisse la maglia nerazzurra, sarebbe un altro giocatore ad aver indossato le tre casacche delle tre squadre più titolate d’Italia (come Baggio, Serena e altri). Probabilmente, in un’epoca di bandiere alla deriva, per i tifosi nerazzurri prevale il desiderio di vedere nella loro squadra un grande campione e non i suoi precedenti nelle squadre rivali come Juve e Milan. Ma se l’Inter vincesse lo scudetto, rossoneri e bianconeri con orgoglio non risponderebbero che grande merito sarebbe di un loro grande ex calciatore? Anche se Pirlo, nell’ambiente nerazzurro proprio ex non lo sarebbe…

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