Ilva ed ex ospedale Testa, interrogazione urgente di Turco

TARANTO - Un’interrogazione urgente per conoscere l’attività sino ad ora svolta dal Centro salute e Ambiente istituito a Taranto nell’ex ospedale Testa. A presentarla il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano Giuseppe Turco e rivolta al presidente della giunta regionale e all’Assessorato all’Ambiente.

“Chiedo – spiega Turco – di conoscere tutti i controlli svolti e i dati raccolti anche alla luce delle ultime dichiarazioni del direttore dell’Arpa Puglia Giorgio Assennato. Rimango sbalordito dalle sue affermazioni: sostiene che la diossina a Taranto era in tale concentrazione che poteva essere mangiata e che i dati sono arrivati in ritardo. Allora mi chiedo: non era suo compito chiedere i dati delle centraline dell’Ilva? E visto il ritardo perché non li ha sollecitati?”.

Turco esamIna quindi il caso dell’ex ospedale Testa con un’apposita interrogazione urgente: “Con delibera di giunta Regionale numero1980/2012 furono stanziati 8 milioni di euro per la costituzione di un Centro salute e Ambiente a Taranto allo scopo di attivare specifiche iniziative in grado di approfondire le conoscenze tecnico-scientifiche in materia di interazione tra ambiente e salute ai fini della pianificazione di strategie efficaci per il contenimento degli impatti ambientali. Poi con successive delibere (giunta regionale 2731/2014 e 889/2015) furono stanziati 3.018.000 euro per svolgere monitoraggi delle matrici ambientali e studio integrato delle contaminazioni ambientali, 1.033.000 euro per la valutazione delle esposizioni a inquinanti ambientali, 825.000 per la sorveglianza epidemiologica, 27.000 euro per il potenziamento delle attività di formazione degli operatori sanitari e di comunicazione alla popolazione”.

“La città di Taranto e la provincia - aggiunge Turco - continuano a vivere uno stato di emergenza ambientale anche alla luce del nuovo allarme sulla massiccia presenza di diossina nel rione Tamburi. Allora voglio sapere se risulta fondato che i dirigenti responsabili delle attività di controllo ambientale svolgano le proprie funzioni a Bari presso ARES e ARPA, se risulta il personale assunto per queste funzioni (circa 16 dipendenti) lavori presso la direzione generale Arpa a Bari, se siano stati prodotti studi del valore di 8 milioni di euro, se sono stati effettuati controlli di radioattività ambientale su Taranto e quali sono stati i risultati, se sono stati effettuati controlli sul rumore provocato dagli impianti dell’Ilva così come previsto dall’Autorizzazione integrata ambientale e dal successivo Piano ambientale e quali sono stati i risultati e se sono stati effettuati controlli sulle emissioni a camino in atmosfera negli ultimi due anni sui circa 300 camini presenti nell’area industriale di Taranto e - conclude - quali sono stati i risultati”.

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