Al Petruzzelli un cornista regale: Alessio Allegrini

di ADRIANA DE SERIO — Il corno è uno strumento musicale dalle antiche origini, costruito con corna di animali e destinato a battute di caccia. Con il suo particolare timbro, caldo e pastoso, il corno sollecitò nei secoli l'interesse dei compositori, soprattutto per evocare atmosfere campestri. L’evolversi della tecnica musicale ha cooptato anche il corno, divenuto un importante strumento nell’orchestra, oltre che strumento solista dalle potenzialità tecnico-musicali raramente espresse sui palcoscenici, per le difficoltà che una performance concertistica comporta per l’esecutore.

La Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari ha pertanto programmato un concerto, tenuto nel Teatro Petruzzelli dalla sua Orchestra, diretta da Roland Boer, impreziosito dal solismo del celebre cornista italiano, di valenza internazionale, Alessio Allegrini. Il programma musicale del concerto prevedeva la Sinfonia n. 1 di Prokofiev e la Sinfonia n. 4 di Schubert, oltre che il Concerto n. 4 KV 495 di Mozart per corno e orchestra. L’Orchestra Sinfonica del Petruzzelli, guidata dalla decisa e musicale gestualità di Boer, ha offerto una sfavillante esecuzione delle due opere sinfoniche, sottolineando compiutamente in Prokofiev la dimensione “Classica”, fecondata dall’autore con una sapiente decontestualizzazione e rielaborazione stilistica nell’ottica di personali cifre compositive; anche la Schubertiana Sinfonia “Tragica” è stata rivissuta dall’Orchestra con accurata adesione interpretativa, stemperando la tensione tragica in una risoluzione luminosamente positiva. Il fulcro della serata era comunque rappresentato dal concerto mozartiano, con l’aureola del corno solista di Allegrini.

Primo corno e corno solista nelle e con le più importanti orchestre del mondo, Allegrini è dotato di un’indole naturalmente e genuinamente musicale, della quale la superlativa professionalità di cornista è l’espressione sublimata. Per Allegrini il corno è un prolungamento della propria corporeità, e quindi alcuna difficoltà tecnica, per quanto trascendentale e raramente frequentata da altri cornisti, è per lui ostativa in riferimento alle istanze di comunicare la musica, di trasmetterne i messaggi complessi e profondi. Tra l’altro, Allegrini rivela una sensibilità umana encomiabile, in quanto presidente del Movimento “Musicians for Human Rights” e direttore artistico dell’Human Rights Orchestra, la cui mission consiste proprio nel diffondere la cultura musicale in quanto crogiuolo, climax, di valori umanistici, più che estetici, catarsi. Nel musicista animato da tale consapevolezza, pertanto, le interpretazioni, sul palcoscenico, si colorano di un afflato ecumenico che “muove gli affetti”.

Allegrini ha arabescato il concerto mozartiano con raffinatezze sonore, fraseggi opportunamente cesellati, e un’eleganza mirabile nella lezione della partitura, ben sostenuto dalla valentia dell’Orchestra, che ha saputo conservare idonei piani sonori. In quest’aura di vibrazioni emozionali Allegrini ha poi suggellato il proprio concerto con l’Orchestra Sinfonica del Petruzzelli con un bis, eseguendo una trascrizione per corno solo del brano rossiniano per quattro corni “Rendez-vous de chasse”, in cui ha sfoderato tecniche cornistiche strabilianti e inusitate. Un concerto memorabile, che solletica l’istanza di ascoltare nuovamente Allegrini (anche in pagine del giovane e valente compositore ternano Riccardo Panfili) e l’Human Rights Orchestra.

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