Il Nabucco di scena al Petruzzelli

di DONATO FORENZA - Nel Teatro Petruzzelli di Bari, grazie alla valentia della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari,  l’opera verdiana “Nabucco” è stata realizzata con otto rappresentazioni, tutte coronate da vivissimi consensi di pubblico. L’opera è da considerarsi quale grandioso monumento della letteratura musicale,su libretto di Temistocle Solera, tratto dal dramma “Nabuchodonosor” di Auguste Anicet-Bourgeois e Francis Cornu. Va osservato che il “Nabucco” di  Verdi rappresenta un notevole elemento nell’immaginario collettivo, soprattutto per il corale inno di nostalgia degli Ebrei “Va pensiero”.

La composizione verdiana, mirabile opera d’arte musicale, sottolinea ed esalta i valori strutturali del racconto con elegante connubio dei significati, e fa emergere un peculiare protagonismo dell’articolazione del dramma degli eventi. Indubbiamente il “Nabucco” è una sublime e straordinaria, creazione musicale, in cui si evince anche la maestria del Verdi regista, scenografo, per la magniloquente perfezione con cui la musica aderisce al testo.

Gli interpreti hanno offerto notevoli prestazioni: l’Orchestra del Teatro Petruzzelli, diretta da Roland Boer e Giuseppe La Malfa (2-3 marzo), lo splendido coro del Teatro Petruzzelli, preparato da Franco Sebastiani, i cantanti Giovanni Meoni e Leo An (Nabucodonosor), Antonio Corianò e Max Iota (Ismaele), Christophoros Stamboglis e Abramo Rosalen (Zaccaria), Susanna Branchini e Rachele Stanisci (Abigaille), Daniela Innamorati e Cinzia Chiarini (Fenena), Rocco Cavalluzzi (Gran Sacerdote di Belo), Gianluca Bocchino (Abdallo), Marta Calcaterra (Anna). Inoltre, particolare rilevanza va data nella rappresentazione dell’opera alla regia di Joseph Franconi Lee (assistente Daniela Zedda), alle scene di Peter Hall, ai costumi di Pasquale Grossi, al disegno luci di Claudio Schmid, alla coreografia di Marta Ferri.

La struttura della musica, in connessione con il testo, crea la regia, le scene, spesso minuziosamente descritte da Verdi nei propri appunti. Il Nabucco enuclea una elevata fusione spirituale, un avvolgente respiro religioso, che avvince lo spettatore. Anche Il coro assume un ruolo notevole, presente, contribuendo a permeare l’opera di un dinamismo armonico e musicale, unendo le energie dell’amore e del potere, che permeano la peculiarità drammaturgica”. L’inno Và, pensiero, sull’ali dorate, và ti posa sui clivi, sui colli, ove olezzano libere e molli l’aure dolci del suolo natal!” è assurto (più volte) a colonna sonora del sentimento patriottico.

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