L'allarme di Confartigianato, si ritirano dal Salento i grandi gruppi bancari
LECCE - La recessione e i nuovi piani di razionalizzazione dei costi stanno ridisegnando la rete degli sportelli bancari. In provincia di Lecce, si contano 247 filiali, di cui 177 fanno capo a grandi gruppi bancari S.p.A. (acronimo di società per azioni), 58 appartengono a banche popolari e 12 ad istituti di credito cooperativo (Bcc).
E’ quanto rileva l’Osservatorio Economico di Confartigianato Imprese Lecce, diretto da Davide Stasi. Dopo un trend di crescita che ha raggiunto l’apice nel primo trimestre 2009, quando le succursali arrivarono a quota 270, si registra una minore presenza sul territorio dei grandi gruppi.
Questi ultimi, infatti, sono scesi da 203 a 177 agenzie, ovvero 26 filiali in meno, pari ad un tasso negativo del 12,8 per cento, tornando ai livelli degli anni 2001-2002. Così, mentre cala la quota delle succursali di gruppi S.p.A sul totale degli sportelli (dal 75,2 per cento al 71,7), in provincia di Lecce sale quella delle banche popolari (dal 21,5 al 23,5 per cento) e quelle di credito cooperativo (dal 3,3 al 4,9 per cento). A conferma della maggiore «vitalità» di queste ultime che rappresentano il 28,4 per cento della rete bancaria (nel 2009 si attestavano al 24,8 per cento).
«La necessità di tagliare i costi operativi – spiega Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio economico – ha spinto molte banche a rivedere la propria rete di sportelli, ridimensionando la propria presenza sul territorio. Se prima una banca di caratura nazionale ed internazionale mirava ad espandersi in maniera sempre più capillare, oggi deve affrontare piani di razionalizzazione che prevedono la soppressione di agenzie, la cessione di interi asset e l’esternalizzazione dei servizi di back-office, cioè di quel ramo di azienda che si occupa di produzione e gestione, affari generali e personale.
Dieci anni fa – ricorda Stasi – all’inizio del 2006, si contavano in provincia di Lecce, 260 sportelli, di cui 193 facenti capo a gruppi S.p.A., 67 appartenenti a Popolari e Bcc, pari al 25,8 per cento del totale della rete bancaria. Nel triennio successivo (2007-2008-2009), la maggiore presenza di filiali ha incrementato a 33 il numero di sportelli ogni 100mila abitanti. Nel triennio (2010-2011-2012) questo valore è sceso a 32 e a 31 nel biennio successivo (2013-2014). A fine 2015, il numero di sportelli ogni 100mila abitanti è sceso a 30. E, con l’uso del web, sempre più frequente tra i correntisti, questo rapporto è destinato a diminuire ancora.
Nell’ultimo triennio – prosegue Stasi – sono aumentati gli sportelli automatici (in inglese automated teller machine o ATM). Nel 2013, in provincia di Lecce, ce ne erano 337, l’anno dopo 349, oggi sono 363. Pari ad un quinto di quelli installati in Puglia (1.900) che, a loro volta, rappresentano il 4,4 per cento di quelli presenti in Italia (43.432)».
E’ quanto rileva l’Osservatorio Economico di Confartigianato Imprese Lecce, diretto da Davide Stasi. Dopo un trend di crescita che ha raggiunto l’apice nel primo trimestre 2009, quando le succursali arrivarono a quota 270, si registra una minore presenza sul territorio dei grandi gruppi.
Questi ultimi, infatti, sono scesi da 203 a 177 agenzie, ovvero 26 filiali in meno, pari ad un tasso negativo del 12,8 per cento, tornando ai livelli degli anni 2001-2002. Così, mentre cala la quota delle succursali di gruppi S.p.A sul totale degli sportelli (dal 75,2 per cento al 71,7), in provincia di Lecce sale quella delle banche popolari (dal 21,5 al 23,5 per cento) e quelle di credito cooperativo (dal 3,3 al 4,9 per cento). A conferma della maggiore «vitalità» di queste ultime che rappresentano il 28,4 per cento della rete bancaria (nel 2009 si attestavano al 24,8 per cento).
«La necessità di tagliare i costi operativi – spiega Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio economico – ha spinto molte banche a rivedere la propria rete di sportelli, ridimensionando la propria presenza sul territorio. Se prima una banca di caratura nazionale ed internazionale mirava ad espandersi in maniera sempre più capillare, oggi deve affrontare piani di razionalizzazione che prevedono la soppressione di agenzie, la cessione di interi asset e l’esternalizzazione dei servizi di back-office, cioè di quel ramo di azienda che si occupa di produzione e gestione, affari generali e personale.
Dieci anni fa – ricorda Stasi – all’inizio del 2006, si contavano in provincia di Lecce, 260 sportelli, di cui 193 facenti capo a gruppi S.p.A., 67 appartenenti a Popolari e Bcc, pari al 25,8 per cento del totale della rete bancaria. Nel triennio successivo (2007-2008-2009), la maggiore presenza di filiali ha incrementato a 33 il numero di sportelli ogni 100mila abitanti. Nel triennio (2010-2011-2012) questo valore è sceso a 32 e a 31 nel biennio successivo (2013-2014). A fine 2015, il numero di sportelli ogni 100mila abitanti è sceso a 30. E, con l’uso del web, sempre più frequente tra i correntisti, questo rapporto è destinato a diminuire ancora.
Nell’ultimo triennio – prosegue Stasi – sono aumentati gli sportelli automatici (in inglese automated teller machine o ATM). Nel 2013, in provincia di Lecce, ce ne erano 337, l’anno dopo 349, oggi sono 363. Pari ad un quinto di quelli installati in Puglia (1.900) che, a loro volta, rappresentano il 4,4 per cento di quelli presenti in Italia (43.432)».