Migranti, ondata in Italia: 6mila in 3 giorni

All'incirca 6mila migranti sono giunti in Italia da martedì: i dati sono dell'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, secondo la quale comunque non è ancora confermato che il picco negli arrivi sulle coste italiane sia dovuto al recente accordo tra Ue e Turchia, per fermare il traffico di esseri umani attraverso le isole greche o alla chiusura della rotta dei Balcani. E comunque è probabile che, con l'arrivo del bel tempo, il numero degli arrivi sulle coste italiane - è sempre l'Oim a dirlo- aumenterà.

Intanto, in attesa dell'arrivo domani a Lesbo di papa Francesco, l'alto rappresentante della politica estera Ue, Federica Mogherini, è andata in un'altra isola di frontiera, Lampedusa. "Proviamo frustrazione e vergogna per i muri che si alzano, ma siamo orgogliosi di un'Italia e di un'Europa che qui salvano vite umane", ha detto, salendo sulla portaerei Cavour, "non è alzando muri che si può gestire il fenomeno che li aggirerà o li abbatterà".

E il premier Renzi ha messo in guardia Vienna, dicendosi "fiducioso che nessun Paese europeo violerà le regole": "Ma noi - ha aggiunto - non staremo a far finta di niente se qualcuno avrà intenzione" di procedere in questa direzione.

Ma il clima xenofobo, complice anche le imminenti elezioni, è infuocato: giovedì sera, un drappello di manifestanti del movimento di estrema destra 'Ideantitaere' ha fatto irruzione nella sala per conferenze dell'Università di Vienna, interrompendo la messinscena di 'Die Schutzbefohlenen' (I Supplici; ndr), opera della drammaturga austriaca Elfriede Jelinek, premio Nobel per la Letteratura 2013, interamente recitato da richiedenti asilo originari di Siria, Iraq e Afghanistan. Una trentina gli intrusi, in massima parte uomini, che si sono impadroniti del palcoscenico sventolando bandiere con la lambda, il loro simbolo, e stendendo un lungo striscione su cui era scritto "Ipocriti! La nostra resistenza alla vostra decadenza". Quindi i dimostranti hanno lanciato sul pubblico in platea volantini con lo slogan "Il multiculturalismo uccide" e addirittura sangue finto, finche' non ne e' scaturita una rissa con alcuni dei settecento spettatori, poi sedata da decine di agenti intervenuti nel frattempo.

"Sono fiducioso che nessun Paese europeo violerà le regole ma noi non staremo a far finta di niente se qualcuno avrà intenzione" di procedere in questa direzione. Matteo Renzi torna sulle polemiche legate all'iniziativa dell'Austria sul Brennero e avverte: "Per noi è un simbolo, non può essere oggetto di competizione interna. Perciò richiamiamo al rispetto delle regole", sottolinea il presidente del Consiglio. "Il rispetto delle regole - aggiunge - è condizione dell'amicizia".

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