Roma: Testaccio, archeologia industriale, arte contemporanea e di più

ROMA - Partiamo da un luogo spesso ignorato dagli itinerari classici della capitale: la ex Centrale Termoelettrica Giovanni Montemartini, realizzata agli inizi del Novecento sulla via Ostiense, tra i Mercati Generali e la riva sinistra del fiume Tevere. Quella che fu la prima centrale elettrica pubblica della capitale non è solo uno dei rari esemplari di archeologia industriale di Roma, ma il luogo di un accostamento quanto mai azzardato. Qui, infatti, negli impressionanti spazi del complesso – recuperati e resi visitabili - sono state esposte opere non moderne, non contemporanee, bensì esemplari di arte antica.

Questa scelta audace ebbe origine in realtà da un’esigenza ben precisa, ovvero fare in modo che i capolavori dei Musei Capitolini potessero continuare a essere ammirati anche durante i lavori di restauro del Palazzo dei Conservatori, iniziati negli anni Novanta. Si decise allora di trasferire le preziose opere in questi spazi. Quella che doveva essere una soluzione temporanea – comunque curatissima, grazie all’attento recupero degli spazi della centrale e dei vecchi macchinari e all’allestimento di una mostra, “Le macchine e gli dei”, curata nei dettagli – si rivelò un successo. Tanto che, a lavori di restauro ultimati, si scelse di mantenere proprio qui parte delle acquisizioni più recenti dei Musei Capitolini (principalmente sculture rinvenute durante scavi eseguiti a Roma tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento).

Visitare la Centrale Montemartini significa, innanzitutto, scoprire gli affascinanti e grandiosi spazi del complesso - la Sala Macchine, con gli arredi liberty e le turbine, i motori diesel, l’enorme caldaia a vapore. Il percorso espositivo, invece, attraverso la selezione di opere antiche, ripercorre lo sviluppo di Roma, dall’età repubblicana fino a quella tardo imperiale. Il primo spazio dell’itinerario di visita è l’Atrio, dove si racconta la storia della centrale, con foto d’epoca, disegni tecnici e pannelli didattici che spiegano, tra le altre cose, le caratteristiche e il funzionamento di macchine e apparecchiature. Sempre nell’atrio si ripercorre anche la storia dell’allestimento del museo, con le delicate fasi del trasporto delle preziose opere d’arte dalla sede originale dei Musei Capitolini. Si prosegue poi nella Sala Colonne, dove si possono ammirare corredi funebri provenienti dalla Necropoli Esquilina, testimonianza della Roma arcaica (incluso un prezioso frammento di un affresco), sculture rinvenute presso la Basilica di San Lorenzo, mosaici e ritratti dell’epoca tardo-repubblicana. La visita continua al primo piano, nella Sala Macchine. Qui, tra i numerosi reperti esposti, spiccano quelli provenienti da Largo Argentina e dalla Domus di Villa Rivaldi. L’itinerario si conclude nella Sala Caldaie, dove sono esposte opere rinvenute negli Horti Sallustiani, negli Horti Liciniani e in domus romane di epoca imperiale.

La Centrale Montemartini è solo una delle mete interessanti della zona. A Ostiense Marconi, che vanta l’area di più antica industrializzazione di Roma, sono infatti diversi i progetti di recupero e riqualificazione in chiave culturale. Un esempio è l’ex Mattatoio, che ospita una delle due sedi del MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma (l’altra si trova presso l’ex stabilimento industriale Peroni). Quello del MACRO è un progetto ambizioso, che mira a costruire un ponte culturale – proprio attraverso l’arte contemporanea - tra il centro e la periferia della città, valorizzando le esperienze del territorio. Il MACRO ha anche una vocazione internazionale, che si concretizza non solo nella promozione di mostre di artisti stranieri, ma più in generale con scambi e coproduzioni con centri d’arte di tutto il mondo. Numerosissimi gli eventi e le iniziative, oltre alle mostre, da consultare sulla pagina ufficiale del museo.

Ma dove siamo, esattamente? In zona Testaccio, sinonimo di Roma “genuina”, sicuramente giallorossa, un tempo industriale, oggi in tentativo di faticoso recupero, dopo la dismissione e l’abbandono, attraverso i progetti culturali, che includono anche lo sviluppo dell’Università Roma Tre. Non si tratta probabilmente del luogo ideale per un soggiorno turistico nella capitale – per un hotel a Roma, comparatori come Expedia facilmente sapranno proporvi location più centrali e interessanti – ma è comunque facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici. Centrale Montemartini, infatti, è a pochi minuti a piedi dalla stazione della Garbatella, mentre il MACRO Testaccio non è distante dalla stazione della metropolitana Piramide (entrambe sono sulla Linea B della metropolitana, che taglia la città da nord-est a sud, collegando Rebibbia a Laurentina, e passando per Roma Termini e la stazione Colosseo).

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