Vino diVino: Tommasi, una storia lunga 110 anni

di AUGUSTO MARINO SANFELICE DI BAGNOLI — Quando guardo una vite con il suo tronco nerboruto immagino sempre cosa c'è al di sotto del terreno. Penso a contorte radici che si fanno largo tra terra, fango e sassi, radici profonde fatte per superare i lunghi inverni e le gelate. E' questo quello che ho pensato mentre visitavo vigneti e cantina della prestigiosa e storica azienda vinicola Tommasi: la loro storia, raccontata in un magnifico e curatissimo libro celebrativo per ricordare i 110 anni di vita aziendale, è ricca di fascino e attraversa in contemporanea gli ultimi cento anni di storia italiana.

Ciò che ha reso grande i Tommasi è l'umiltà e la tenacia nel continuare a perseverare inseguendo i propri sogni, sogni che negli anni '70 avevano un solo nome, Antinori. E' proprio ispirandosi al successo della prestigiosa azienda Toscana che la famiglia Tommasi oggi può vantare un export di assoluto prestigio e addirittura cinque aziende vinicole in quattro regioni italiane, tra cui Masseria Surani a Manduria nella nostra bellissima Puglia.

Ho avuto l'onore ed il piacere di essere accompagnato dal sig. Stefano Tommasi in una visita molto speciale, iniziata dai vigneti aziendali dove ho potuto toccare con mano la terra e gli stupendi muretti a secco dei terrazzamenti,  per arrivare alla cantina dove tra scienza, tradizione e tecnologia prendono vita i vini che hanno fatto la storia della Valpolicella. La visita si è conclusa con una degustazione condotta magistralmente dal sig. Stefano che ci ha catturato descrivendoci con dovizia di particolari la linea dei vini prodotti dall'azienda Tommasi.

NOME: AMARONE DELLA VALPOLICELLA CLASSICO DOCG
AZIENDA PRODUTTRICE:   TOMMASI
VITIGNO: Corvina Veronese 50%, Corvinone 15%, Rondinella 30%, Oseleta 5%
GRADAZIONE ALCOLICA: 15%
ANNATA: Vendemmia 2012
CATEGORIA DI PREZZO: 40-50 €

VISTA: Alla vista risulta color porpora con lievi riflessi tendenti al granato.

NOTE OLFATTIVE: Al naso si presenta rotondo, morbido, avvolgente, gentili sentori di ciliegia sotto spirito, visciolata di amarene e confettura di prugna accarezzano il nostro olfatto, i toni speziati variano dalla cannella, al pepe nero, fino ad arrivare ad una sottile nota di caffè tostato e vaniglia, un leggiadro sentore di grafite chiude la nostra analisi sensoriale olfattiva.

GUSTO: L'ingresso è caldo armonico e pieno. Di rilevante peso e di buona acidità, preludio di un'ottima capacità d'invecchiamento di questo Amarone. Le sue note giovanili si avvertono nei sorsi che assomigliano ad un morso di prugna matura, accompagnati da un ottimo calore alcolico che riempe la bocca predisponendo un tannino del tutto cordiale e mai aggressivo. La corrispondenza aromatica è pressoché totale con l'analisi olfattiva, negli aromi retronasali si intravedono note di cuoio e tabacco che rimandano a una austerità discreta di lunga persistenza. Il mio consiglio? Comprate varie bottiglie e scoprite l'evoluzione del vino di anno in anno e scoprirete la sua estrema capacità di evolversi ed invecchiare.
ABBINAMENTI:

Ho deciso di abbinare l'Amarone ad un piatto tipico della cucina veronese.

Bollito con pearà 

Ingredienti per 4 persone:

500 g di pan grattato
100 g di midollo di bue (4/5 ossa)
1 litro circa di brodo di carne
Carne bollita a piacere
Olio evo/burro qb
Pepe Sale qb
Parmigiano Vacche Rosse grattugiato

Mettete a cuocere il brodo di carne bollendo in abbondante acqua salata per circa due ore la carne che preferite (manzo, pollo, gallina, maiale) con verdure come, sedano, carota, cipolla, prezzemolo e spezie come pepe in grani, chiodi di garofano e alloro. Dopo aver preparato il bollito, lasciatelo momentaneamente da parte e mettete a bollire le ossa che contengono il midollo di bue. Una volta cotto, estraete il midollo con un cucchiaino e mettetelo a rosolare con dell'olio evo o del burro in un pentolino di terracotta che sarà utilizzato per cuocere la Pearà. A questo punto aggiungete nel pentolino il pan grattato, che dovrà tostare leggermente per qualche minuto. Filtrate il brodo di carne, precedentemente preparato e mettetelo a scaldare, aggiungendolo poco per volta al pangrattato come se fosse un risotto. Il brodo va aggiunto piano piano e mescolando, finché non si sarà raggiunta una consistenza cremosa. La salsa deve essere consistete e cremosa. Ora, portate la salsa al punto di ebollizione e poi abbassate al minimo la fiamma. La Pearà cuocerà a fuoco lento per una o due ore almeno. Verso fine cottura, regolate di sale e aggiungete pepe a volontà visto che il termine Pearà deriva proprio dal dialetto veneto e vuol dire “Pepe”. Aggiungete un'abbondante spolverata di Parmigiano e servite la Pearà ben calda accompagnandola alla carne e alle verdure precedentemente cotte nel brodo.

NOME: Fiorato Recioto della Valpolicella DOCG
AZIENDA PRODUTTRICE:   TOMMASI
VITIGNO: Corvina veronese 65%, Rondinella 30% e Molinara 5%.
GRADAZIONE ALCOLICA: 13%
ANNATA: Vendemmia 2013
CATEGORIA DI PREZZO: 20-30 €

VISTA: Alla vista si rosso rubino intenso lucente.

NOTE OLFATTIVE: Al naso si presenta caldo e vellutato, con sentori di ciliegia matura, cannella, vaniglia e fico mandorlato. Suadente nella sua complessità armonica ci predispone ben volentieri all'assaggio.
GUSTO: Il gusto è pieno, le note della frutta passita e del fico mandorlato diventano ben presenti e si fanno notare anche nella lunghissima persistenza aromatica, il tannino è sottile la dolcezza è sempre discreta e mai invadente.  Si presta ad essere un ottimo vino da meditazione e si accompagna direi magnificentemente al sigaro di manifattura sudamericana.
(il fumo nuoce gravemente alla salute)
ABBINAMENTI:

Ho deciso di abbinare il Fiorato ad un biscotto di pasta frolla montata all'olio evo .

Ingredienti per 4 persone:

375 g di farina 00
3 g di sale
150 g di zucchero a velo
200 g di burro
50 g di olio evo
1 limone bio (solo la buccia grattugiata)
3 uova medie di cui 2 intere e 1 tuorlo
Mandorle di Toritto e zucchero vanigliato per guarnire.

Prendete il burro (temperatura ambiente)  e l'olio evo e montateli assieme allo zucchero a velo in una planetaria, aggiungete all'impasto un uovo alla volta, finché non si amalgamerà bene il tutto. Spegnete la planetaria e con una spatola incorporate all'impasto la farina precedentemente setacciata, la scorza del limone e il sale. Ponete l'impasto in una sac a poche, e formate i vostri biscotti con la forma che più vi aggrada, decorateli con le mandorle e metteteli in una teglia a riposare per circa 1 ora nel frigorifero di casa. Passato il tempo necessario cuoceteli per circa 10/12 minuti in un forno statico impostato alla temperatura di 180 gradi. Prestate attenzione ai biscotti, devono restare bianchi e non devono essere dorati. Fateli raffreddare, cospargeteli di zucchero a velo e consumateli assieme al Recioto magari dopo un bel pasto domenicale.

Per informazioni e se volete far recensire un vostro vino, contattatemi su https://www.facebook.com/vinodivinoo

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