Bari, cadavere in pozzo: fermato operaio

BARI - Si va verso la soluzione del giallo di Binetto, nel Barese. Un operaio 40enne, di Binetto, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere nei confronti di Stefano Melillo, di 28 anni, di Toritto, convivente della ex moglie del 40enne. Il corpo dell'uomo è stato rinvenuto, in queste ore, dai carabinieri in un pozzo per la raccolta delle acque alla periferia di Binetto, in un'area nella quale è in costruzione un impianto sportivo.
 
A consentire il ritrovamento della salma è stata una telefonata anonima pervenuta al 112. Ad inchiodare l'uomo ci sarebbe un testimone chiave. Da quanto ricostruito tramite l'ispezione cadaverica, il presunto autore dell'omicidio avrebbe prima tentato di strangolare Melillo, operaio disoccupato, colpendolo poi alla testa con un sasso. Infine, l'assassino avrebbe tentato di dare fuoco al cadavere del 28enne; il corpo di Melillo è stato trovato seminudo con alcuni resti di vestiti bruciati dalle fiamme.
 
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri attraverso le testimonianze di chi conosceva entrambi i protagonisti della vicenda, il 40enne e Melillo si sarebbero incontrati ieri sera per un chiarimento poi degenerato.

L'operaio, che lavorava saltuariamente anche come guardiano notturno, non avrebbe accettato la separazione dalla moglie 29enne, con la quale ha avuto una figlia, imputando parte della responsabilità a Melillo. Il 40enne, interrogato dagli investigatori, ha respinto le accuse. I carabinieri stanno verificando anche se l'uomo possa avere avuto complici nell'omicidio.

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