Quando il vento profuma di mare

di VINCENZO NICOLA CASULLI  Il rapporto dell’uomo con il mare ha il sapore del mito e della storia; immediatamente vengono in mente viaggi epici, avventurose traversate, sensazionali scoperte. Il mare per l’uomo delle origini rappresentava l’ignoto, superarne i confini, oltrepassare il limite del conosciuto. Il legame tra l’uomo e il mare è il legame che l’essere umano è portato ad avere con il sogno, con l’utopia, ma anche un ritorno alle proprie origini e a quelle della vita stessa.

Il mare è stato e continua ad essere, spesso, epicentro di cultura, di arte, di musica, di letteratura; come dimenticare splendide melodie come “Sapore di sale” di Gino Paoli, o “Alta marea” di Antonello Venditti, meravigliosi dipinti come “L’onda” di Katsushika Hokusai, o “La terrazza di Sainte Adresse” di Claude Monet, opere eccelse come “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne, o la “Ballata del vecchio marinaio” di S.T. Coleridge. Per noi moderni che, spinti da una irrefrenabile sensazione di imbattibilità e invulnerabilità, crediamo di poter fare quello che vogliamo dell’ambiente che ci circonda, uno sguardo al nostro passato, alla paura che un tempo ci assaliva scrutando le immensità del mare, potrebbe aiutare a comprendere meglio i pericoli del nostro agire e i principi che, invece, dovrebbero guidare il nostro rapporto con la risorsa mare.

Ottomila chilometri di costa, ma solo il 30% delle spiagge italiane è rimasto allo stato naturale. Le altre spiagge sono state deturpate da stabilimenti balneari, scarichi industriali, porti, agglomerati urbani, e strutture dedicate al turismo. Se contro alcuni di questi problemi possiamo ben poco, ci sono però alcuni semplici accorgimenti che come bagnanti potremmo seguire per limitare l’impatto della nostra presenza sulla spiaggia e sull’ecosistema.

Essere fruitori consapevoli di una risorsa è il primo passo affinché questa rimanga intatta e attiva il più possibile nel tempo; essere informati sull’importanza che il mare riveste per la nostra economia e per la nostra salute dovrebbe smuovere le nostre coscienze e guidare i nostri gesti ad un utilizzo adeguato e conscio del mare e dei suoi litorali. Solo così potremo continuare a sentire nel vento l’inconfondibile profumo del mare. 

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