Pablito Rossi compie 60 anni

di NICOLA ZUCCARO - Il 23 settembre 1956 nasce a Prato Paolo Rossi. Dopo Dante Alighieri e Leonardo da Vinci, la Toscana si conferma la terra di nascita dei geni. Nel caso di Paolo Rossi, la pertinenza alla genialità riguarderà una delle doti conosciute nelle altre attività che vedono impegnati gli italiani ma sconosciuta fino alla prima metà degli anni '80 al calcio italico: l'opportunismo.

Una dote che Paolo Rossi sfodererà dopo la squalifica per il calcioscommesse (1980-1982) al rientro dalla stessa già in casa dell'Udinese, in una domenica primaverile, realizzando la rete della vittoria nelle fila di quella Juventus che lo allevò calcisticamente, sotto l'attenta visione di Giampiero Boniperti.

Fu proprio il Presidente bianconero a consigliargli il Vicenza, compagine di Serie B con la quale nel 1977-78, dopo la promozione in A, Rossi conquistò Enzo Bearzot, che lo inserì nella lista dei 23 per gli imminenti Mondiali in Argentina. In questa competizione Paolo Rossi si rivelò decisivo nella prima gara vinta in rimonta sulla Francia per 2-1, segnando una delle due reti azzurre. Ma il "vero" Rossi emergerà in Spagna nel 1982, spianando la strada verso il terzo Mondiale vinto dall'Italia, al termine del quale sarà ribattezzato con lo "spagnoleggiante" nomignolo Pablito, alla luce della scaltrezza espressa dinanzi alla porta avversaria e che, alla luce delle 6 reti realizzate, lo laureò capocannoniere di Spagna '82 e Pallone d'oro, alla fine dello stesso anno.

Concluderà la carriera a Verona con la maglia dell'Hellas, a 33 anni, nella stagione 1986-87, ma per tutti gli amanti del pallone italico Pablito Rossi va festeggiato per aver regalato agli italiani con i Zoff, Gentile, Cabrini, Collovati, Scirea, Antognoni, Tardelli, Altobelli e Graziani quella splendida pagina di sport culminata nella magica notte del Bernabeu dell'11 luglio 1982, con il 3-1 rifilato all'ostica Germania Ovest.

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