Consiglio Puglia, approvate norme per riduzione espozione a radon

BARI - Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato a maggioranza con 32 voti a favore e 11 astenuti, le norme in materia di riduzione dalle esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas radon in ambiente confinato.

La Regione Puglia assicura così il più alto livello di tutela della salute pubblica: l’attività di prevenzione e riduzione dei rischi è rappresentata dalle azioni contenute in un piano regionale coerente con le linee guida del piano nazionale radon predisposto dalla giunta con il supporto tecnico-scientifico dell’ARPA e dell'Autorità di bacino.

Il piano contiene l’individuazione delle aree e degli edifici a rischio per la salute della popolazione, i limiti di concentrazione del gas radon per le differenti tipologie e destinazioni di immobili, la realizzazione e la gestione di una banca dati delle misure del gas annualmente aggiornata. Con un emendamento del consigliere regionale Cor, Francesco Ventola, si prevede il monitoraggio anche differenziato e la sua periodicità per destinazioni urbanistiche e grado di pericolosità e modalità di realizzazione di eventuali e necessarie iniziative di risanamento. Un ulteriore emendamento, sempre a firma Cor, estende ad un anno il termine entro cui Comuni, Città metropolitane e Regione adeguano al Piano i propri strumenti di pianificazione urbanistica.

La legge stabilisce in 300 Bq/mq i limiti di concentrazione per le nuove e vecchie costruzioni, escludendo i vani tecnici isolati o a servizio di impianti a rete. Per quanto riguarda le nuove costruzioni, il rilascio della certificazione di agibilità deve tener conto del limite di concentrazione consentito, verificato a livello di maggiore confinata criticità del fabbricato misurata nell’arco temporale di un anno.

Per gli immobili destinati ad attività, agli esercenti è fatto obbligo di avviare misurazioni semestrali sul livello di concentrazione di attività del gas radon ed a trasmettere gli esiti al comune interessato e ad ARPA Puglia.

Qualora gli esiti di concentrazioni dovessero risultare superiori ai limiti fissati, l’immobile dovrà essere sottoposto a risanamento e le opere non potranno superare i dodici mesi.

Per le nuove costruzioni, le attività di monitoraggio, della durata di un anno, devono essere compiute ogni dieci anni, mentre per quanto riguarda gli edifici esistenti le attività devono essere compiute ogni 5 anni.

Vizzino: "Approvazione legge radon segnale importante" - “Questa legge rappresenta un primo segnale importante affinché negli interventi che riguardano la qualificazione ambientale, il recupero urbano, l’eliminazione del rischio ambientale, la salvaguardia della salute e il miglioramento degli immobili pubblici, venga espressamente previsto il sostegno ad attività di monitoraggio del radon e, soprattutto, ai lavori di eliminazione della presenza del gas in caso di valori superiori ai limiti”.
Così il consigliere regionale Mauro Vizzino commenta con favore l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale della nuova legge che mira a ridurre gli effetti del gas “radon” sulla salute e a predisporre le condizioni strutturali di risanamento degli immobili ubicati nelle zone in cui si rileva maggiore concentrazione.

Nel ricordare che il gas radon oggi costituisce in Italia la seconda causa di cancro al polmone, l’esponente del gruppo civico di maggioranza “Emiliano sindaco di Puglia” sottolinea “l’importanza di questa legge pugliese in quanto ancora oggi non esiste una normativa specifica nazionale per proteggere la popolazione dall’esposizione al radon presente nelle abitazioni ma solo delle raccomandazioni dell’Unione Europea a cui rifarsi”.

Un altro aspetto messo in evidenza dal consigliere Vizzino riguarda “le necessità di una corretta informazione ai cittadini sulla natura del rischio e sulle azioni di tutela da intraprendere”. E a questo proposito Vizzino ricorda di essere in attesa di risposte ufficiali dall’Arpa dopo la sua lettera sugli allarmanti livelli di inquinamento rilevati nei comuni di Mesagne e Latiano.

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