INTERVISTA. Giuseppe Millici racconta al Giornale di Puglia il suo nuovo album ‘The Look Of Love’

di MARCO MASCIOPINTO - S’intitola "The Look of Love" ed è il nuovo progetto discografico dell'armonicista Giuseppe Milici. Un progetto raffinato e ricco di collaborazioni eccellenti, a partire da Nerio "Papik" Poggi e Fabrizio Foggia, agli arrangiamenti e ad una squadra di nomi che hanno fatto parte della realizzazione del disco: Neja, Fabrizio Bosso, Tom Gaebel, Walter Ricci, Francesca Gramegna, Alan Scaffardi, Valeria Milazzo, Ely Bruna, Roberto Gervasi, Moreno Viglione e Marcello Sirignano.Il disco è stato anticipato dal brano"Dimmi Cos'è".

Un album che rispecchia il nuovo percorso artistico dell’artista conosciuto già dagli addetti ai lavori per aver suonato in alcuni tra i più popolari programmi televisivi come Fantastico, Uno su cento, il Numero Uno, Festival di Sanremo, Un Natale Italiano, Novecento, I Fatti Vostri e tanti altri.

Quando ti sei avvicinato alla musica? 

Da bambino. All'età di circa quattro anni ero già fortemente attratto dalla musica di Beethoven e da Frank Sinatra. Ricordo che mi appassionavano al punto di commuovermi fino alle lacrime e questo ha spinto i miei genitori a credere nella genuinità della mia passione anche se poi in effetti, a causa della timidezza, ho deciso di fare il musicista soltanto all'età di 19 anni.

Come nasce il nuovo singolo 'Dimmi cos’è'?

Il brano nasce come strumentale diversi anni fa ma grazie al mio amico Alfonso Camarda, che ne scrive il testo, diventa una canzone. La magia si completa nel momento in cui Alan Scaffardi e Fabrizio Bosso accettano il mio invito e mi regalano la loro straordinaria interpretazione.

Com’è nato questo nuovo disco? 

Come per ogni cosa nella mia vita ho fatto tutto d'un fiato in modo da non perdere l'entusiasmo. individuato l'arrangiatore (Papik) ci siamo incontrati per discutere quali brani inserire e decidere gli ospiti, dopo 4 mesi era tutto pronto.

Ci sono dei brani che non sono stati inseriti? 

No, nessuna delle tracce previste è stata esclusa

Un palco dove ti piacerebbe suonare?

Sicuramente Il Sydney Opera House, teatro bellissimo dove sono già stato ma solo come pubblico.

Prossimi step?

Oltre alle collaborazioni con i miei musicisti abituali sto per portare in giro alcuni progetti a cui tengo particolarmente. Con Neja, ad esempio, è da un po' che collaboriamo e a breve inizieremo un tour che ci vedrà impegnati in giro per l'Italia. Con Mario Rosini ho da poco messo su un progetto dedicato alla musica di Stevie Wonder e ad Aprile dovrei cominciare una collaborazione teatrale con David Riondino, artista con cui ho lavorato un paio di volte e che stimo tantissimo.

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