Morì in carcere messicano, 6 condannati
LECCE - Sono sei le condanne per omicidio volontario e due assoluzioni al termine del processo in Corte d'assise, a Lecce, agli otto imputati accusati della morte di Simone Renda, il turista leccese che morì il 3 marzo 2007 in un carcere di Playa del Carmen, in Messico.
Gli imputati erano tutti funzionari dello Stato messicano, giudici qualificatori, poliziotti e dirigenti del carcere.
Le condanne più alte, a 25 anni, sono state inflitte dai giudici della Corte d'Assise di Lecce al giudice qualificatore Hermilla Gonzales e al vice direttore del carcere Pedro May Balam.
"Sono stata determinata, dovevo andare fino in fondo, nonostante tutti mi dicessero di lasciare perdere. Hanno avuto coraggio anche la Procura di Lecce, i miei avvocati, a credere in me. Perché non é stato facile andare contro uno Stato". Così Cecilia Greco commenta la sentenza di condanna di sei imputati accusati della morte in un carcere messicano del figlio, Simone Renda.
Gli imputati erano tutti funzionari dello Stato messicano, giudici qualificatori, poliziotti e dirigenti del carcere.
Le condanne più alte, a 25 anni, sono state inflitte dai giudici della Corte d'Assise di Lecce al giudice qualificatore Hermilla Gonzales e al vice direttore del carcere Pedro May Balam.
"Sono stata determinata, dovevo andare fino in fondo, nonostante tutti mi dicessero di lasciare perdere. Hanno avuto coraggio anche la Procura di Lecce, i miei avvocati, a credere in me. Perché non é stato facile andare contro uno Stato". Così Cecilia Greco commenta la sentenza di condanna di sei imputati accusati della morte in un carcere messicano del figlio, Simone Renda.