AMMINISTRATIVE 2017. "La bellezza salverà Casarano". Parla Giuranno (M5S)

di FRANCESCO GRECO. CASARANO (LE) - Da “polo” industriale calzaturiero di rilevanza nazionale, protagonista del boom economico del Salento, mercati in tutto il mondo con migliaia di operai (anni Settata/Ottanta), a città morta, senza più identità, mission, senza nulla da dare ai suoi figli.
 
E siccome il vuoto non esiste, là dove c’era benessere, ricchezza, bellezza, impresa vincente, consumi, know-how, vita sociale dinamica (inclusa la squadra in C), oggi c’è degrado e alligna la “malerva” del crimine, dei paradisi artificiali, della marginalità della vita biologica. Una città da cui appena si può si scappa in cerca di fortuna.
 
Ora a primavera ci saranno le elezioni comunali, i partiti discutono e preparano le liste. Il primo a essere candidato a sindaco attraverso le “comunarie” è Enrico Giuranno, 1984, laurea in Lettere e Filosofia, impegno da volontariato un anno e mezzo in una missione cattolica in Albania. Al ritorno ha deciso di spendersi per la sua città. E’ presidente di una cooperativa che si occupa di apicoltura.  

DOMANDA: Da “capitale” industriale a città preda dei tentacoli della piovra criminale (come ci hanno detto di recente su Rai1): com’è stato possibile?
RISPOSTA:  Casarano è una città bella e capace di grande vitalità e laboriosità. Ma è anche abbruttita, che da qualche decennio cerca la sua anima. Drogata da un boom economico che non ha tenuto conto delle specificità del territorio e delle sue vocazioni, ora di trova ad arrancare e si spopola delle sue energie migliori. Bisogna pensare in tutti i modi a invertire la tendenza. Quello che l’Amministrazione Comunale può fare non è molto, ma non è neanche poco.

D. Cosa proponete?
R. In questo clima di desertificazione (economica, civile, sociale), hanno trovato spazio e si sono fatti strada uomini senza scrupoli che hanno trovato terreno fertile nella miseria. Aggiungendo degrado a degrado. E’ una precisa responsabilità degli amministratori quella di riciclare certi personaggi, il loro seguito. La Città non ne può più. La società civile si è già responsabilizzata e ha scelto di opporsi a questo modo di fare. Bisogna favorire e incoraggiare con ogni mezzo questo risveglio. Il deserto fiorirà.    
   
D. Cosa farà, se sarà eletto, nei primi 100 giorni?
R. Ci giochiamo la faccia, siamo persone serie, abbiamo scelto di non prendere in giro i Casaranesi, che troppe volte sono già stati presi in giro. Non stiamo lavorando a un programma amministrativo, ma a un insieme di regolamenti che potranno essere approvati in pochissimo tempo. Le emergenze sono tante, ma abbiamo deciso che la priorità è culturale.
C’è bisogno che i Casaranesi avvertano la città come Casa loro e siano messi in condizioni di quel decoro che qualcuno in questi anni ha cancellato. Per fare questo, serve una iniezione di trasparenza e di partecipazione, che sono nel nostro dna. La bellezza salverà il mondo, e salverà anche Casarano”.

D. L’ospedale “Ferrari” è stato depotenziato e rischia un  ulteriore impoverimento per correre dietro a riforme sanitarie che formattano le conquiste delle popolazioni e penalizzano il territorio: cosa state facendo?
R. Vogliono depotenziarlo, e lo faranno. Le riunioni in  commissione di questi giorni servono a ben poco: la giunta non ne terrà conto. L’unico emendamento a favore è stato fatto da Mario Conca, portavoce del M5S alla Regione e componente della commissione sanità: è stato bocciato. Il resto sono chiacchiere. Tagliano i servizi essenziali per tenere i propri privilegi, conditi con sprechi e abusi. Abbiamo raccolto migliaia di firme, a Casarano e nei paesi dei dintorni. Al governatore Emiliano abbiamo spedito migliaia di cartoline (10.000) firmate dai cittadini per invitarlo qui a dialogare insieme ai medici.     

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