Bari Palese, complesso di villette sopra un Villaggio del Neolitico. M5S: "Una oscenità"

BARI - Il deputato barese del M5S Giuseppe Brescia componente della VII Commissione Cultura, torna ad occuparsi del progetto che prevederebbe la costruzione di un complesso di villette direttamente sopra i resti di un villaggio neolitico risalente al VI-V millennio a.C. ritrovati a Palese in una zona di interesse archeologico già dal 1987 e pertanto sottoposta a vincolo.

Secondo gli organi di informazione infatti sarebbe ormai prossimo l’avvio del cantiere per la realizzazione del complesso con buona pace delle proteste trasversali che si sono sollevate in questi anni: una denuncia alla Procura della Repubblica firmata da oltre 500 cittadini e numerosi appelli al Ministro Franceschini e al Soprintendente ai beni culturali della Puglia, dott. La Rocca, dai rappresentanti dell’Associazione Ecomuseale del Nord Barese. Lo stesso Mibact era stato direttamente interessato attraverso una interrogazione parlamentare depositata da alcuni deputati M5S nel giugno 2014.

“La rarità dell’insediamento neolitico di Palese con sue strutture murarie, con le sette sepolture della necropoli neolitica, con resti di vasi e di altri frammenti di ceramica neolitica rischia di essere cancellato definitivamente con la costruzione delle villette, per questo – spiega il deputato barese M5S Giuseppe Brescia – già nel 2014 ci siamo mobilitati con una interrogazione al Ministro Franceschini chiedendo che si prendessero provvedimenti per la tutela del patrimonio storico-culturale pugliese rinvenuto nella località di Palese. Il fatto che oggi si pensi di avviare il cantiere fa sorgere il timore che non sia stato fatto tutto il possibile da parte degli enti e delle autorità competenti. Possibile che proprio quella sia la zona ideale per un complesso residenziale? Noi pensiamo che sarebbe meglio lasciare spazio alla storia e alla cultura, a quel patrimonio ancora tutto da scoprire in terra di Puglia che, se adeguatamente valorizzato, gioverebbe alle tasche dell’intera comunità e non di un singolo cittadino.”

A dimostrare l’eccezionalità del sito, la cui rarità è stata più volte sottolineata e comprovata da archeologi ed antropologi partecipanti agli scavi e dalla Soprintendenza, vi è stata una indagine preventiva tra il 2011 e il 2014 da parte della stessa Soprintendenza. Ciò nonostante, l’11 luglio 2014 veniva autorizzato l’avvio dei lavori per la costruzione delle villette.

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