Rignano Garganico, in corso sgombero 'gran ghetto'

FOGGIA - In queste ore gli agenti della Questura di Foggia stanno eseguendo lo sgombero del cosiddetto 'gran ghetto', l'insediamento di baracche sito nelle campagne tra San Severo e Rignano Garganico. Non sono noti al momenti i motivi dello sgombero anche se da indiscrezioni sembra che sia in relazione all'operazione del marzo dello scorso anno quando la Dia di Bari fece scattare il "sequestro probatorio con facolta' d'uso" della baraccopoli.

Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti possibili infiltrazioni criminali nel campo.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, da questa mattina sta seguendo gli sviluppi dell'attività in corso. La Regione Puglia, così come da accordi intercorsi con la Prefettura e con il Comune di San Severo, da mesi ha messo a disposizione gli spazi dell'Azienda Agricola "Fortore", nella quale si sta sperimentando con successo il binomio ospitalità-lavoro. Da luglio scorso ad oggi circa 120 sono le persone accolte.

La Regione Puglia ha deciso di supportare anche il Comune di San Severo che ha messo a disposizione spazi per accogliere altri migranti che vivevano fino ad oggi nel “gran ghetto”. Il “gran ghetto”, accampamento sorto vent'anni fa in agro di San Severo e nelle vicinanze di Rignano, è – secondo il presidente Emiliano “una vergogna cresciuta per anni nell'indifferenza”.

Nel febbraio 2016 il Presidente della Regione Puglia aveva depositato alla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari una denuncia per riduzione in schiavitù. A questo denuncia aveva fatto seguito il decreto di sequestro del suolo sul quale, da qualche giorno, la DDA ha revocato la facoltà d'uso, dando così avvio alle operazioni odierne.

In attesa della conclusione delle operazioni il presidente Michele Emiliano esprime il suo “ringraziamento a tutte le Istituzioni e le realtà associative e sindacali che, in rete, hanno permesso di arrivare al risultato che si sta perseguendo oggi”.

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