Trinitapoli, confiscati beni per 300mila euro

FOGGIA - Ingente confisca di beni per circa 300mila euro ad un 39enne di Trinitapoli, considerato dagli inquirenti elementi di vertice del clan Miccoli-De Rosa, operante nei comuni del basso tavoliere. Il provvedimento, eseguito dai carabinieri di Foggia, e' stato chiesto dalla Dia in seguito alle indagini, denominate "Babele", che era sfociata con l'esecuzione, il 22 gennaio 2015, di un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali a carico di 32 persone per i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, rapina, detenzione e porto illegale di armi e ricettazione, tutti aggravati dal metodo mafioso.

In particolare il 39enne, attualmente gli arresti domiciliari, e' stato condannato, con rito abbreviato, a sei anni di reclusione per il reato di estorsione aggravata, per aver costretto un imprenditore del posto a versare indebitamente 700 euro mensili. Tale richiesta era seguita all'incendio di un capannone della vittima, che aveva provocato un danno di 300.000 euro circa.

Le indagini patrimoniali, svolte parallelamente alle investigazioni, hanno consentito di accertare una notevole sproporzione tra i redditi dichiarati dall'uomo, che svolgeva l'attivita' di imprenditore agricolo, e il tenore di vita del suo nucleo familiare, sproporzione avvalorata ulteriormente dagli ingenti lavori di ristrutturazione dell'abitazione ora oggetto di confisca. Al 39enne sono stati confiscati, 21 terreni per un'estensione complessiva di circa 3 ettari, due abitazioni di circa 120 metri quadri e un'automobile.

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