Centro nautico o 'ecomostro'? E Leucasia soffre


di FRANCESCO GRECO - S. MARIA DI LEUCA (LE). Era bella “Finibus” Terrae nell'altro secolo, il cuore del tempo unto di sale, con le ville sontuose, stile ibridato, le spiagge bianche abbaglianti, le “bagnalore” squadrate, le grotte misteriose, la Porcinara-santuario, i magici tramonti, Punta Ristola, Punta Meliso, l'Omomorto, la “Rena ranne”, il Santuario (basilica minore dal 1990 con Wojtyla), la Scalinata inaugurata nel 1939 da Mussolini, le “Terrazze”, le feste, il tavolo verde (“Piatto!”), i nobili, i vip.
 
Prima che il dèmone della bruttezza e la volgarità – nel XXI secolo - la possedesse e la sfregiasse. Da anni, come se ci fosse un piano sottinteso di annientamento urbanistico, di paesaggio stravolto, privatizzato, piegato, piagato, lo stupro della sua anima antica, da Athena a San Pietro, è scandalo inascoltato.
 
Leukòs la amò Pasolini nel suo giro d'Italia, estasiato dal mito, stordito dalla luce. La principessa persiana Soraya, donna dalla bellezza che toglie la parola (come Leuca), adorava le “vasche” sul lungomare. Noblèsse oblige.

L'ultimo “tribute” alla dea del trush, del pulp, è all'entrata - ambiguo front- office - fra l'hotel L'Approdo e la Spiaggia dei Cavalli, accanto al Canalone, cosparso di case brutte degli arricchiti, status senza cultura, carte di credito e basta, evasione-elusione fiscale.

Il politically correct lo chiama centro commerciale (foto), sul web invece “ecomostro”, e curiosamente lascia indifferenti gli ambientalisti, anche al tempo di “Laudato sì” e di Cpy21. Il trend di questo tempo relativizzato? E intanto la notte i pescatori sentono il pianto della sirena Leucasia, ferita a sangue.

Così, da tre anni, ci si chiede se quanto sta avvenendo è compatibile con l'immagine di Leuca nel mondo, con le ambizioni di turismo d'élite, l'idea di sostenibilità, di integrazione vecchio-nuovo al meglio.
 
Una storia complessa, di quelle che gli avvocati ci mangiano. Un delirante grumo semantico (Telenorba ne parlò a “Buon Pomeriggio”). L'immobile è sorto all'ombra dello storico “Approdo” (foto), il primo nato a “Finibus Terrae” da un'idea della famiglia Rossi, anni '60, Italia operaia in b/n, dalla terra al mare.
 
Non c'è bisogno della Pizia per sapere che l'albergo perderà appeal (e un po' di turisti fidelizzati in 60 anni). L'immobile work in progress sarà un circolo nautico e, al piano inferiore, un centro commerciale: il turboconsumismo straccione di cineserie che ci domina, al tempo della crisi, si riempie il carrello, e la pancia, di coloranti e conservanti: rubbish.

Sembrerebbe nato in deroga (l'Italia è il paese delle deroghe: è il nostro dna) agli strumenti urbanistici in dote al Comune di Castrignano del Capo (da cui “la bianca del Sud” è amministrata). In zona F4 si edifica su un piano, non 3, altezza 10 metri, a meno che non siano strutture preesistenti, e comunque – se non bastasse - la location ricadrebbe nella fascia costiera, di rispetto, a 300 metri dal mare. C'è un vincolo paesaggistico (PPTR)? Ci sono leggi dal fascismo a oggi a tutela del paesaggio.

Storia complessa, di non facile lettura, in cui par di intravedere una “fuga” dalle responsabilità dei poteri in conflitto fra loro, un rimbalzo di competenze, un'anarchia di fondo (ognuno fa come gli pare e poi sana lo status quo), una surreale afasia nel dialogo, lingue oscure, distanti. Leuca porto franco, domina la legge della foresta, tutto è possibile? Occorre rassegnarsi?
 
Una formale richiesta di accesso agli atti (dovuto per legge) dà noia all'interlocutore istituzionale, provoca una raffica di ispezioni, o l'accusa, originale, di stalking mediatico. Al tempo dei social in cui siam tutti “molestati”. L'omertà è il nuovo trend?
 
E il bene comune (le bellezze naturali, patrimonio di tutti, irriproducibili: le abbiamo avute dalle generazioni passate, a quelle future daremo macerie?) resta impotente sullo sfondo, negletto.
Così un tempo si sacrificava a Minerva, oggi alla dea della corruzione delle parole, del senso, del cuore, del futuro rubato. I posteri rideranno di noi.
 
Intanto il canto di Leucasia e le sue sorelle è sempre più triste, i titani non nuotano più storditi dal rombo degli escavatori che sbriciolano le rosse, ferrose scogliere (più a nord sono verdi) che videro il dio Baath, Enea e, pare, San Pietro e, di recente, Benedetto XVI. O tempora, o mores!

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto