Ilva, "Taranto calpestata dall'arroganza del governo"
BARI - "Con l'atto di aggiudicazione dell'Ilva ad Arcelor Mittal e Marcegaglia, si è consumato l'ultimo atto in spregio al territorio e alle sue sofferenze. Non aver voluto con ostinazione aprire un canale di dialogo con le istituzioni del territorio, è stato un atto di grave ostilità che resterà nella storia di Taranto". E' quanto ha dichiarato il presidente del gruppo regionale del Partito Democratico, il consigliere tarantino Michele Mazzarano, tra i promotori - insieme al consigliere regionale Renato Perrini - della richiesta di audizione in commissione Ambiente della Regione Puglia dei tre commissari del siderurgico ionico.
"Non ci sono né spiegazioni né giustificazioni plausibili per questo comportamento - ha continuato Mazzarano - a meno di non voler cedere al sospetto che in realtà i giochi fossero già stati fatti e che la procedura di evidenza pubblica, in realtà , fosse una farsa. Sospetti che trovano conforto nella comparazione dei piani industriali, ma soprattutto nel secco diniego nei confronti della seconda cordata, quando si è mostrata disponibile a migliorare la propria proposta”.
"Ora si apre una fase altrettanto importante”, ha aggiunto. “Quella della negoziazione tra i commissari e l'azienda aggiudicatrice sul tema degli esuberi e degli interventi per l'ambiente. Taranto non può permettersi di perdere neppure un posto di lavoro. Per questo è necessario che le prossime scelte non vengano affidate esclusivamente alle equazioni matematiche ma siano condivise con le persone in carne e ossa. L'auspicio è che, almeno su questi argomenti, commissari e governo possano rivedere il proprio atteggiamento di ostilità ed aprire finalmente il confronto con il territorio. Non cancellerebbe certo lo sfregio fatto, ma sarebbe - ha concluso Mazzarano - un passo importante verso il ripristino di una condizione istituzionale normale in un territorio come quello tarantino per il quale la condizione di normalità è una aspirazione".
"Non ci sono né spiegazioni né giustificazioni plausibili per questo comportamento - ha continuato Mazzarano - a meno di non voler cedere al sospetto che in realtà i giochi fossero già stati fatti e che la procedura di evidenza pubblica, in realtà , fosse una farsa. Sospetti che trovano conforto nella comparazione dei piani industriali, ma soprattutto nel secco diniego nei confronti della seconda cordata, quando si è mostrata disponibile a migliorare la propria proposta”.
"Ora si apre una fase altrettanto importante”, ha aggiunto. “Quella della negoziazione tra i commissari e l'azienda aggiudicatrice sul tema degli esuberi e degli interventi per l'ambiente. Taranto non può permettersi di perdere neppure un posto di lavoro. Per questo è necessario che le prossime scelte non vengano affidate esclusivamente alle equazioni matematiche ma siano condivise con le persone in carne e ossa. L'auspicio è che, almeno su questi argomenti, commissari e governo possano rivedere il proprio atteggiamento di ostilità ed aprire finalmente il confronto con il territorio. Non cancellerebbe certo lo sfregio fatto, ma sarebbe - ha concluso Mazzarano - un passo importante verso il ripristino di una condizione istituzionale normale in un territorio come quello tarantino per il quale la condizione di normalità è una aspirazione".
