La Gazzetta del Mezzogiorno, festeggiati i 130 anni

di DONATO FORENZA - Negli ultimi 130 anni si sono registrati rilevanti trasformazioni in Italia, nel Sud e nel Mediterraneo; nel tempo è risultata difficile l’integrazione tra Nord e Sud. La Gazzetta del Mezzogiorno ha raggiunto 130 anni di attività e festeggia sul palco del Teatro Petruzzelli di Bari. Il direttore De Tomaso ha sottolineato che il quotidiano è “Un patrimonio per la Puglia e la Basilicata”.

La regione Puglia, dotata di varie risorse, attraverso oltre un secolo di eventi è riuscita a raggiungere nuove dimensioni: dalla struttura prevalentemente agricola si è evoluta verso sistemi versatili, l’innovazione, la valorizzazione del territorio, e ha implementato opportuni laboratori industriali, sociali e culturali. Si tratta di un rilevante traguardo raggiunto su un territorio dinamico che la Gazzetta vuole contribuire a sviluppare.

E’ stato previsto di illustrare il percorso temporale con valenze significative, mediante studiosi, economisti, artisti, sociologi ed altre autorità; un approccio per «festeggiare» una tappa di un lunghissimo viaggio nel Tempo e nella Storia, con l’ausilio metodologico della comunicazione e l'incontro diretto tra lettori e forze attive nella società. Ne Teatro Petruzzelli, con il direttore della Gazzetta Giuseppe De Tomaso, si è svolto un evento interdisciplinare, con presentatrice Nicoletta Virgintino.

Sono intervenuti: Michele Mirabella, giornalista e regista teatrale, che ha mirabilmente intervistato gli ospiti Gianrico Carofiglio scrittore, Gianfranco Dioguardi, saggista, Emanuele Arciuli, pianista (con esecuzione di due brani al pianoforte), e Sergio Rubini, regista. Sono intervenuti anche Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia e Antonio De Caro, sindaco di Bari. Tra i vari temi, sui quali si sono soffermati gli ospiti, è emersa la valenza «Identità», un fattore peculiare del Mezzogiorno, con interconnessioni economiche, ambientali, ecologiche, culturali e sociali. La manifestazione ha riscosso notevoli consensi. La complessità dell’identità richiede un’analisi spaziale e temporale, e la scansione polisemica della ricchezza dei sistemi ambientali, in connubio alla valorizzazione dell’innovazione.

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