Frontale tra treni nel Salento: feriti salgono a 27

(ANSA)
LECCE - Si trema ancora sulle rotaie pugliesi. Terribile schianto frontale tra due treni delle Ferrovie Sud Est nel salento, a pochi chilometri da Lecce in un tratto a binario unico: i feriti salgono a 27, tutti lievi, tra cui anche un bimbo di due anni.

Il dramma si è sfiorato ieri intorno alle 17:30, in un tratto a binario unico tra Galugnano e San Donato di Lecce, due piccoli paesi a pochi chilometri dal capoluogo di provincia. I passeggeri, spiega la polizia intervenuta sul posto, sono 12-13, tutti feriti lievemente, escoriazioni e contusioni, tra cui un bambino di due anni. Tutti sono stati medicati sul posto.

Solo uno dei conducenti ha riportato una ferita lacero contusa, ma anch’egli è stato medicato sul posto. I convogli infatti sono stati poco danneggiati, in quanto i due treni percorrevano la tratta a velocità molto ridotta, secondo i primi accertamenti.

Ad intervenire polizia, vigili del fuoco, 118, protezione civile, che ha anche distribuito acqua ai passeggeri, e la Polfer che ha avviato gli accertamenti per verificare le cause dello scontro. Quel tratto ferroviario è a binario unico, quindi le ipotesi sono un mancato scambio o una mancata precedenza, per errore umano o guasto tecnico.


EMILIANO: “OGGI LE REGIONI NON HANNO PER LEGGE ALCUN POTERE PER CHIUDERE LINEE PERICOLOSE" - Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara: “Lo scandalo delle Ferrovie Sud-Est i cui sviluppi giudiziari mi auguro possano accertare le responsabilità dei tanti che hanno spolpato una società della quale è stato azionista unico per decenni il Governo della Repubblica italiana, ha oggi contribuito oggettivamente alla mancata realizzazione, anche su quel tratto ferroviario, di sistemi di sicurezza per i quali la Regione Puglia aveva già messo a disposizione delle Ferrovie Sud-Est il denaro necessario.

Su questa questione chiedo che la Procura della Repubblica di Lecce indaghi sino in fondo perché non possiamo accettare che il Salento in particolare e la Puglia in generale rimangano strette in una morsa nella quale le difficoltà della mobilità incidono non solo sullo sviluppo del territorio ma anche sulla sicurezza dei cittadini.

Solo un miracolo oggi non ci consegna un bilancio grave e inaccettabile come quello del 12 luglio dell'anno scorso.

Anche in quel caso la Regione Puglia aveva totalmente finanziato lavori di messa in sicurezza che avrebbero potuto evitare un bilancio così grave.

La mia vicinanza e il mio pensiero in questo momento va ai passeggeri ed al personale di bordo delle Ferrovie Sud-Est oggi di proprietà dello Stato e gestita dal gruppo Ferrovie dello Stato Italiano, che hanno subito l'incidente e patito lesioni.

Dobbiamo registrare ancora una volta che le complesse vicende economiche, in questo caso di natura fallimentare e pre fallimentare, sono venute prima della sicurezza dei viaggiatori e del personale di bordo.

In una normale situazione di dissesto aziendale può essere normale sospendere i pagamenti ad un fornitore, ma se quest'ultimo sta realizzando su una linea ferroviaria un lavoro di messa in sicurezza questa sospensione non può essere accettata ed a nulla vale in compenso il limite di velocità di 50 km orari imposto solo di recente dall'Agenzia nazionale per la Sicurezza ferroviaria.

È assurdo che le Regioni italiane non abbiano alcun potere di vigilare ed eventualmente bloccare quelle linee ferroviarie che non risultino assolutamente sicure.

Neanche la attribuzione all’ANSF della competenza sulla sicurezza delle linee ferroviarie regionali, ha risolto questo drammatico problema. Le Regioni purtroppo ancora non hanno per legge organi tecnici idonei alla vigilanza delle linee e poteri di sospensione dell’esercizio in tutti i casi di mancanza di adeguate garanzie di sicurezza.

Accentrare questi poteri e queste facoltà solo in capo ad organi statali centrali crea un ingorgo di pratiche e di verifiche che non contribuisce adeguatamente alla massima sicurezza del trasporto ferroviario regionale nonostante che il danaro necessario agli adeguamenti sia quasi esclusivamente di provenienza regionale”.

GIANNINI: PUGLIA STANZIO' 36 MLN A SUD EST, NON SPESI - L’assessore ai Trasporti, Giovanni Giannini, ha ricordato con una nota che con la “programmazione 2007-13 dei Fesr la Regione Puglia stanziò 83 milioni per la sicurezza ferroviaria, in particolare per il montaggio degli SCMT a bordo treno e a terra. Alle Ferrovie del Sud Est furono assegnati 36 milioni che la società ha utilizzato solo in minima parte, non avendo rispettato il termine di scadenza per l’utilizzo dei fondi POR. Le somme sono state quindi implementate fino a circa 60 milioni di euro e riprogrammate con i Fesr 2014-2020 e serviranno a mettere in sicurezza l’intera rete ferroviaria gestita da FSE.

Insieme a questi 60 milioni sono state programmate – sia con fondi europei che statali - le risorse necessarie a mettere in sicurezza l’intera rete ferroviaria pugliese, anche con la soppressione dei passaggi a livello”.

“La linea ferroviaria interessata dall’incidente è a binario unico, ma è attrezzata con il sistema di sicurezza “conta assi”, che in caso di linea già impegnata da un convoglio, fa scattare il semaforo rosso per altri treni sulla linea”.

L’assessore ha richiesto alle Ferrovie del Sud est una dettagliata relazione sull’accaduto e sulle cause che lo hanno determinato.

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