Uccide convivente a Bari: compagno resta in carcere

(ANSA)
BARI - Rimane in carcere con l'accusa di omicidio volontario il 32enne barese Marco Basile, accusato di aver ucciso con una profonda coltellata alla gola la sua compagna convivente Donata De Bello, 48 anni. 

Nell'udienza di convalida del fermo dinanzi al gip de Tribunale di Bari Alessandra Susca, Basile - difeso dall'avvocato Stefano Remine - ha sostenuto che era la donna ad impugnare il coltello e che si sarebbe ferita da sola mentre lui la abbracciava.

Su richiesta del pm Giuseppe Dentamaro che coordina le indagini dei Carabinieri, il giudice ha convalidato il fermo e ha disposto il carcere.

LA VICENDA - Efferato femminicidio a Bari, nella tarda serata di mercoledì, in un appartamento in corso Sonnino, nel quartiere Madonnella. La vittima, Donata De Bello, è stata trovata però soltanto il giorno dopo, nel primo pomeriggio, dopo la segnalazione fatta agli investigatori dal padre del presunto assassino, Marco Basile.

È stato infatti il padre di Basile - il 32enne in carcere da ieri a Bari per l'omicidio della compagna convivente Donata De Bello - a denunciare il figlio ai Carabinieri dopo che questi gli aveva confidato di aver "fatto una cosa grossa, qualcosa di tragico".

Quando i militari sono entrati in casa, hanno trovato il cadavere chiuso in un armadio nella camera da letto, avvolto in un cellophane e poi in un tappeto e legato con delle corde.

Dopo la morte della donna, 48enne barese, Basile avrebbe lasciato l'appartamento e vagato per tutta la notte. La mattina ha poi telefonato al padre, si è fatto andare a prendere da casa e ha iniziato a confessare.
   

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