Bari, Fi: "Caos parcheggi al policlinico. Danneggiati i dipendenti"


BARI - Da qualche settimana il Comune di Bari ha inaugurato l'autosilo del Polipark con l'obiettivo, oltre che di fornire alla città un ulteriore parcheggio di scambio per ridurre il traffico cittadino, anche e soprattutto di svuotare i viali del Policlinico dal caos delle auto e del parcheggio abusivo. Così dovrebbe essere, ma così in realtà non è.

"Il 5 luglio è scattato il divieto di accesso con le loro auto all'interno del Policlinico nei confronti di tutti i dipendenti per permettere di realizzare le strisce blu e gialle e poter finalmente dare ordine al traffico all'interno della struttura sanitaria - spiega Danilo Cancellaro, coordinatore cittadino di Forza Italia Giovani Bari - "Tuttavia, pur sposando la lodevole iniziativa intrapresa, la realtà di questi giorni e le foto da noi scattate dimostrano come le auto entrino lo stesso, senza nessun tipo di autorizzazione, impedendo la realizzazione delle strisce e provocando ancora i vari problemi di viabilità già ben noti, con la conseguenza di inasprire soprattutto i dipendenti i quali, per assurdo, sono costretti a pagare per poter lasciare la propria auto e andare a lavorare, a differenza di tutti gli altri frequentatori"

A sostenere la denuncia, vi è anche Dino Tartarino, Responsabile agli Enti Locali di Forza Italia. "È evidente che tutta questa situazione va a danneggiare soprattutto i dipendenti del Policlinico pertanto, a tal proposito, la nostra proposta rivolta al Comune di Bari, all'Amtab e allo stesso Policlinico è quella di stipulare tra di loro una convenzione che permetta almeno ai dipendenti di poter parcheggiare la loro auto gratuitamente all'interno dell'autosilo dal momento in cui gli stessi non si recano lì per villeggiare, ma bensì per offrire le loro professionalità al servizio dei cittadini baresi e non, con l'auspicio altresì che i controlli all'ingresso possano essere migliori di quelli di questi giorni e che realmente venga fatto rispettare il divieto d'ingresso nei confronti di chi non ha né necessità né urgenza" conclude.

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