I 5 indicatori economici da monitorare per capire la forza economica di un Paese
Questo articolo è prodotto e offerto dal sito finanziario www.iltradingperte.com. L’articolo analizza i 5 indicatori economici più importanti da monitorare per rendersi conto della salute economica di un paese in un certo momento storico.
Questo articolo deve necessariamente iniziare con una premessa. Infatti, sia subito chiaro che esistono decine di indicatori macroeconomici diversi, tutti utili per analizzare una certa economia. Lo scopo di questo articolo non è quello di analizzarli tutti, uno ad uno. Sarebbero troppi.
Scopo di questo articolo è invece quello di comunicare agli utenti quali sono, a nostro avviso, i 5 indicatori economici più importanti per rendersi conto della forza economica di un paese in un certo momento storico. Iniziamo.
1) PIL
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è il totale di beni e servizi finali prodotto da un paese in un certo periodo di tempo. Di solito viene usato come riferimento il periodo di un anno. Il PIL è chiaramente uno degli indicatori più importanti in assoluto per capire la forza economica di un paese. Più il PIL di un paese è alto, più il paese è avanzato.
Tuttavia va tenuto conto, chiaramente, anche della grandezza del paese stesso. E quindi l’indicatore per capire la ricchezza dei singoli cittadini, più che il PIL in sé, è il PIL pro capite. Più è alto il PIL pro capite, più i cittadini di uno stato sono benestanti.
La variazione del PIL è poi anche il principale indicatore per capire il trend economico in atto. Un aumento del PIL indica una situazione di crescita economica. Un diminuzione del PIL indica una recessione. Un PIL stabile di anno in anno indica una “stagnazione”.
2) Debito Pubblico/PIL
Questo è un indicatore che noi italiani conosciamo bene. Un Debito/PIL molto elevato rappresenta uno dei motivi principali per cui l’Italia fa fatica. Il rapporto Debito/PIL è un rapporto molto importante perché indica la capacità di uno Stato di “onorare” i propri debiti attraverso la sua produzione economica.
Quindi più tale rapporto è basso, più vuol dire che il paese è sano e forte. E quindi che potrà facilmente ripagare i suoi debiti. Il problema dell’Italia, ad esempio, non è solo connesso al fatto che ha un alto debito pubblico. Ma anche che negli ultimi il suo PIL si è indebolito. Facendo schizzare in alto il rapporto Debito/PIL.
3) Tasso di disoccupazione
Il numero di persone disoccupate in un paese è chiaramene un indicatore molto importante da monitorare. Una percentuale minima di disoccupazione è anche salutare. Ma in linea generale maggiore è il tasso di disoccupazione di un paese, peggio è.
Ci sono poi tassi di disoccupazione per alcune categorie di persone che vanno monitorati con maggiore attenzione. Per esempio il tasso di disoccupazione giovanile. Paesi come l’Italia e la Spagna hanno altissimi picchi di disoccupazione giovanile. E questa è una vera e propria piaga sociale.
4) Inflazione
Il tasso di inflazione ideale di un’economia sviluppata è attorno al 2% annuo. Un’inflazione minore (o persino una deflazione) è negativa per l’economia. Così come è negativa un’inflazione sopra il 3%-4%.
Il controllo dell’inflazione è un compito svolto principalmente dalle banche centrali.
5) Consumi
Il principale modo di monitorare i consumi di un’economia è attraverso un indicatore che prende il nome di “vendite al dettaglio”, o “retail sales” in inglese. Questo indicatore misura la variazione percentuale di tutte le vendite al dettaglio di beni e servizi.
Un aumento dei consumi vuol dire che c’è più domanda, quindi più produzione, più lavoro, e più ricchezza. Viceversa, un calo dei consumi indica spesso che l’economia analizzata sta attraversando un periodo di stagnazione o peggio ancora di recessione.
Conclusione: conoscere gli indicatori economici ti rende una persona più consapevole
Infatti, se conosci gli indicatori economici del tuo paese, sei in grado di esprimere un parere maggiormente oggettivo sulle ricette economiche attuate dai tuoi governanti. E questo ti rende più consapevole nelle tue scelte elettorali.
Per questo è importante conoscere gli indicatori macroeconomici del proprio paese. O almeno è importante conoscere gli indicatori più rilevanti.
Questo articolo deve necessariamente iniziare con una premessa. Infatti, sia subito chiaro che esistono decine di indicatori macroeconomici diversi, tutti utili per analizzare una certa economia. Lo scopo di questo articolo non è quello di analizzarli tutti, uno ad uno. Sarebbero troppi.
Scopo di questo articolo è invece quello di comunicare agli utenti quali sono, a nostro avviso, i 5 indicatori economici più importanti per rendersi conto della forza economica di un paese in un certo momento storico. Iniziamo.
1) PIL
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è il totale di beni e servizi finali prodotto da un paese in un certo periodo di tempo. Di solito viene usato come riferimento il periodo di un anno. Il PIL è chiaramente uno degli indicatori più importanti in assoluto per capire la forza economica di un paese. Più il PIL di un paese è alto, più il paese è avanzato.
Tuttavia va tenuto conto, chiaramente, anche della grandezza del paese stesso. E quindi l’indicatore per capire la ricchezza dei singoli cittadini, più che il PIL in sé, è il PIL pro capite. Più è alto il PIL pro capite, più i cittadini di uno stato sono benestanti.
La variazione del PIL è poi anche il principale indicatore per capire il trend economico in atto. Un aumento del PIL indica una situazione di crescita economica. Un diminuzione del PIL indica una recessione. Un PIL stabile di anno in anno indica una “stagnazione”.
2) Debito Pubblico/PIL
Questo è un indicatore che noi italiani conosciamo bene. Un Debito/PIL molto elevato rappresenta uno dei motivi principali per cui l’Italia fa fatica. Il rapporto Debito/PIL è un rapporto molto importante perché indica la capacità di uno Stato di “onorare” i propri debiti attraverso la sua produzione economica.
Quindi più tale rapporto è basso, più vuol dire che il paese è sano e forte. E quindi che potrà facilmente ripagare i suoi debiti. Il problema dell’Italia, ad esempio, non è solo connesso al fatto che ha un alto debito pubblico. Ma anche che negli ultimi il suo PIL si è indebolito. Facendo schizzare in alto il rapporto Debito/PIL.
3) Tasso di disoccupazione
Il numero di persone disoccupate in un paese è chiaramene un indicatore molto importante da monitorare. Una percentuale minima di disoccupazione è anche salutare. Ma in linea generale maggiore è il tasso di disoccupazione di un paese, peggio è.
Ci sono poi tassi di disoccupazione per alcune categorie di persone che vanno monitorati con maggiore attenzione. Per esempio il tasso di disoccupazione giovanile. Paesi come l’Italia e la Spagna hanno altissimi picchi di disoccupazione giovanile. E questa è una vera e propria piaga sociale.
4) Inflazione
Il tasso di inflazione ideale di un’economia sviluppata è attorno al 2% annuo. Un’inflazione minore (o persino una deflazione) è negativa per l’economia. Così come è negativa un’inflazione sopra il 3%-4%.
Il controllo dell’inflazione è un compito svolto principalmente dalle banche centrali.
5) Consumi
Il principale modo di monitorare i consumi di un’economia è attraverso un indicatore che prende il nome di “vendite al dettaglio”, o “retail sales” in inglese. Questo indicatore misura la variazione percentuale di tutte le vendite al dettaglio di beni e servizi.
Un aumento dei consumi vuol dire che c’è più domanda, quindi più produzione, più lavoro, e più ricchezza. Viceversa, un calo dei consumi indica spesso che l’economia analizzata sta attraversando un periodo di stagnazione o peggio ancora di recessione.
Conclusione: conoscere gli indicatori economici ti rende una persona più consapevole
Infatti, se conosci gli indicatori economici del tuo paese, sei in grado di esprimere un parere maggiormente oggettivo sulle ricette economiche attuate dai tuoi governanti. E questo ti rende più consapevole nelle tue scelte elettorali.
Per questo è importante conoscere gli indicatori macroeconomici del proprio paese. O almeno è importante conoscere gli indicatori più rilevanti.
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Economia