Il corteo, a cui hanno preso parte anche rappresentanti delle istituzioni, lavoratori del porto e delle altre fabbriche genovesi, è diretto verso la prefettura del capoluogo ligure. Ad aprire la manifestazione, due lunghi striscioni con scritto “Pacta servanda sunt” e “In lotta per il lavoro e per Genova”.
“La città deve reagire -ha detto il segretario genovese della Fiom Cgil, Bruno Manganaro- perché non possiamo più permetterci di perdere posti di lavoro. Non si può essere ricattati da un grande gruppo come Mittal. Il governo deve cercare un’alternativa e, se per salvare la fabbrica bisogna nazionalizzarla, lo si faccia come è stato fatto in altri Paesi”, ha concluso.
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