LECCE - Sabato pomeriggio, dentro la Stazione di Lecce, un 51enne di origini marocchine Nahib El Mustafa, senza fissa dimora e già responsabile di diversi reati (tentata rapina, porto di armi od oggetti atti ad offendere, lesioni, e rifiuto di identificazione) ha aggredito un cittadino rumeno con lo scopo di impossessarsi di un cartoccio di vino.
Si tratta purtroppo dell’ennesimo di una serie incessante di episodi di illegalità , degrado e inciviltà in quella zona della città . Un fenomeno al quale non ci si può e non ci si deve assuefare e cha coinvolge almeno due questioni.
La prima è il livello insicurezza con il quale i cittadini di quel quartiere devono fare i conti. Forze dell'ordine e polizia locale stanno profondendo uno sforzo encomiabile, ma è chiaro che si tratta di una situazione ormai insostenibile e incompatibile con una civile convivenza urbana che rebnde necessaria un’azione più rigorosa di prevenzione e di contrasto.
La seconda investe la politica sull’immigrazione incontrollata attuata in questi anni considerato che si tratta di fenomeni di insicurezza e degrado riconducibile alla presenza di cittadini stranieri in città . Non è ovviamente in discussione il dovere di solidarietà e di accoglienza, né il principio di cooperazione e di aiuto umanitario, ma è fuori discussione che siamo di fronte ad un modello di immigrazione non contingentata e senza alcuna integrazione con i riflessi problematici di natura sociale, sanitaria, di sicurezza e ordine pubblico.
Questo caso ci dimostra, inoltre, quanto sia necessario rendere più incisive ed efficaci le misure in materia di sicurezza per i cittadini e di politiche sociali affinché non ci si trovi davanti all'ennesima guerra tra poveri. Sul tema più complessivo delle politiche immigratorie non c'è che da augurarsi un nuovo e diverso governo che abbia sulla materia un approccio più concreto e meno ideologico. Così Erio Congedo, consigliere regionale Fratelli d'Italia.
Si tratta purtroppo dell’ennesimo di una serie incessante di episodi di illegalità , degrado e inciviltà in quella zona della città . Un fenomeno al quale non ci si può e non ci si deve assuefare e cha coinvolge almeno due questioni.
La prima è il livello insicurezza con il quale i cittadini di quel quartiere devono fare i conti. Forze dell'ordine e polizia locale stanno profondendo uno sforzo encomiabile, ma è chiaro che si tratta di una situazione ormai insostenibile e incompatibile con una civile convivenza urbana che rebnde necessaria un’azione più rigorosa di prevenzione e di contrasto.
La seconda investe la politica sull’immigrazione incontrollata attuata in questi anni considerato che si tratta di fenomeni di insicurezza e degrado riconducibile alla presenza di cittadini stranieri in città . Non è ovviamente in discussione il dovere di solidarietà e di accoglienza, né il principio di cooperazione e di aiuto umanitario, ma è fuori discussione che siamo di fronte ad un modello di immigrazione non contingentata e senza alcuna integrazione con i riflessi problematici di natura sociale, sanitaria, di sicurezza e ordine pubblico.
Questo caso ci dimostra, inoltre, quanto sia necessario rendere più incisive ed efficaci le misure in materia di sicurezza per i cittadini e di politiche sociali affinché non ci si trovi davanti all'ennesima guerra tra poveri. Sul tema più complessivo delle politiche immigratorie non c'è che da augurarsi un nuovo e diverso governo che abbia sulla materia un approccio più concreto e meno ideologico. Così Erio Congedo, consigliere regionale Fratelli d'Italia.
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