Birmingham, le impediscono di salire su un aereo per un motivo assurdo: ha il ciclo mestruale

BIRMINGHAM - Mentre si preparavano per andare in vacanza a Dubai dall'aeroporto di Birmingham, Beth Evans, 24 anni, e il suo fidanzato, Joshua Moran, 26 anni, sono stati costretti a scendere dall'aereo pochi minuti prima del decollo di questo sabato. Secondo la coppia, che è stata intervistata dal Sun, l'importante quotidiano britannico, lo staff della Emirates Airlines si sarebbe preoccupato in maniera probabilmente eccessiva, dopo che la ragazza continuava a lamentarsi per un mal di stomaco connesso al ciclo mestruale.

La giovane inglese, tuttavia, ha riferito di aver prontamente assicurato gli assistenti di volo che avrebbe potuto sopportare pienamente il dolore durante il volo della durata di sette ore. Tuttavia, l'equipaggio avrebbe sostenuto che Beth non avrebbe potuto viaggiare senza la presenza di un medico. Furiosi e umiliati, Beth e Joshua sono stati costretti a scendere dall'aereo e a pagare un nuovo biglietto aereo al prezzo di 280 euro caduno. "Essere espulsi da un aereo a causa del dolore mestruale è roba da matti", ha sostenuto Joshua. "Beth stava piangendo e si è arrabbiata quando l'hostess le ha fatto delle domande". Secondo un rappresentante della Emirates Airlines, è stata Beth ad avvisare l'equipaggio del suo dolore. "Il capitano ha preso la decisione di cercare assistenza medica e di sbarcare la signora Evans per non metterla in pericolo".

Dopo il recente caso strano, per non dire assurdo, del passeggero fatto scendere a causa dell'eccessive flautolenze e riportato dai media di tutto il mondo, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si ripresenta ancora una volta il problema dell'univocità di trattamenti che dovrebbero essere garantiti ai passeggeri i cui diritti vengono troppo spesso bistrattati in maniera del tutto discrezionale in nome di una fantomatica sicurezza aerea. Dato l'aumento costante del numero di viaggiatori che utilizzano l'aereo quale mezzo di trasporto, sarebbe bene regolamentare ancor più puntualmente, attraverso una nuova convenzione internazionale, quali siano i limiti discrezionali che stabiliscano modalità e condizioni concesse agli equipaggi per poter far sbarcare i passeggeri ed i conseguenti diritti di questi ultimi ad ottenere adeguate compensazioni pecuniarie o indennizzi nei casi di sbarco dall'aereo non dipendenti da volontà o da comportamenti colposi o dolosi degli utenti.

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