Dario Damiani (intervista): "Il mio amore par la politica nato al liceo"

di NICOLA RICCHITELLI – La maturità scientifica conseguita presso il liceo "Cafiero", lì dove nasce la passione per la politica: «La passione per la politica è nata già nei primi anni di liceo, quindi davvero da ragazzino...», poi la laurea con lode on lode conseguita ad appena 24 anni in Scienze politiche all'Università di Bari discutendo una tesi sui controlli negli enti locali: «La scelta di praticarla anche a livello pratico e non solo teorico nasce dalla convinzione di poter dare un contributo personale alla soluzione dei problemi concreti delle persone. E' un modo per mettersi a servizio della comunità».

Dal 2001 è funzionario della Banca Popolare di Bari. Militante nel centrodestra fin dai banchi di scuola, inizia il suo percorso politico-istituzionale ad appena 20 anni, nel 1994, come consigliere di circoscrizione eletto nella lista di Alleanza Nazionale e poi consigliere comunale senza interruzione dal 2006, seguendo il partito nell'esperienza del Popolo delle Libertà e infine in Forza Italia.

Dal 2009, con la nascita della Provincia di Barletta-Andria-Trani, affianca in Giunta il primo e unico Presidente eletto dai cittadini, Francesco Ventola, in qualità di assessore alla Programmazione economica, finanziaria e Patrimonio, ruolo che ricoprirà per l'intero mandato.

Nell’intervista rilasciata al nostro giornale conosciamo meglio Dario Damiani, candidato nel collegio proporzionale plurinominale del nostro territorio, Puglia 1, in corsa per un seggio al Senato della Repubblica, nonché consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia a Barletta. 

Dott. Damiani, che significato e che peso ha per il suo cammino politico questa candidatura?
R:«Indubbiamente è una candidatura prestigiosa che mi gratifica, dopo oltre 20 anni di impegno costante sul territorio. Forza Italia ha scelto la strada del rinnovamento ma con grande attenzione alla coerenza del percorso politico di ciascuno, per cui credo di essere stato ritenuto degno di considerazione proprio perché ho combattuto le mie battaglie sempre dalla stessa parte politica e ho maturato sul campo anche una buona competenza amministrativa, come consigliere e come assessore».

Ad una settimana dal voto quale la sua opinione su questi giorni di campagna elettorale e come ha vissuto questa esperienza?
R:«Sono abituato da sempre alle campagne elettorali fatte casa per casa, incontrando di persona la gente. Ed è quello che ho fatto anche stavolta, purtroppo con i limiti dell'ampiezza del territorio molto vasto come il collegio Puglia 1, che comprende le province di Bari BAT e Foggia. Mi sono posto nella condizione di chi ascolta le esigenze delle tante e diverse realtà della nostra terra, per avere elementi concreti sui quali riflettere e proporre soluzioni specifiche. Il Sud ha caratteristiche e criticità peculiari che vanno affrontate e risolte con strumenti idonei».

Perché la politica e perché ha deciso di fare politica?
R:«La passione per la politica è nata già nei primi anni di liceo, quindi davvero da ragazzino...questa passione ha guidato un po' tutta la mia vita, infatti mi sono anche laureato in Scienze Politiche perché l'interesse culturale per la materia era molto vivo in me. La scelta di praticarla anche a livello pratico e non solo teorico nasce dalla convinzione di poter dare un contributo personale alla soluzione dei problemi concreti delle persone. E' un modo per mettersi a servizio della comunità».

In politica dove inizia e finisce il confine tra passione e ambizione?
R:«Credo di aver dimostrato che la mia unica ambizione negli anni sia stata svolgere al meglio il mio ruolo, qualunque fosse, da consigliere o da assessore. E, ogni volta, sono tornato poi a svolgere la mia professione, impiegato di banca, senza pormi problemi di "poltrone"».

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che le è stata comunicata la candidatura per Palazzo Madama?
R:«Una grande emozione, naturalmente, ma anche una grande responsabilità, quella di poter rappresentare in Parlamento il mio territorio di riferimento ma anche tutta la Puglia e tutto il Sud, che negli ultimi anni è stato dimenticato dai governi di centrosinistra e che invece merita grande attenzione per le sue enormi potenzialità».

Su quali principi e su quali linee programmatiche ha impostato la sua campagna elettorale?
R:«I principi sono sempre gli stessi per tutte le mie campagne elettorali, l'incontro, la conoscenza, l'ascolto dei problemi reali. Le linee programmatiche sono quelle sia del programma politico di Forza Italia, in materia di fisco, lavoro, tasse, sicurezza; sia quelle del Patto con la nostra terra, un insieme di proposte specifiche per il nostro territorio in materia di ambiente, turismo, agricoltura, imprese, pesca, sicurezza e trasporti che, con gli altri candidati del centrodestra, ho sottoscritto pubblicamente impegnandomi a portare in Parlamento proposte concrete».

Un cammino il suo che inizia da lontano, eletto dapprima alla circoscrizione – a soli 20 anni, era il 1994 -  poi consigliere comunale dal 2006 e quindi assessore provinciale nel 2009 ed ora la corsa verso Palazzo Madama. Come spiega questo cammino lungo più di vent’anni e come spiega il fatto di ritrovarsi in politica dopo vent’anni? 
R:«Si spiega solo alla luce di una grande passione, perché se non ci fosse stata quella, avrei lasciato il campo già da tempo. Non vivo di politica, per fortuna ho un lavoro sul quale ho costruito una famiglia. Se dopo 20 anni mi viene data ancora l'opportunità di rappresentare gli elettori e i loro bisogni, credo significhi che ho interpretato bene questo mandato che mi onoro di poter continuare a svolgere anche in sede nazionale».

Che peso può avere per la città di Barletta e per il territorio della sesta provincia una sua eventuale presenza in Senato?
R:«Barletta non ha da oltre dieci anni un rappresentante in Parlamento, per cui credo che l'occasione sia degna della massima attenzione per la città e per il territorio provinciale. Avere una voce che si faccia interprete in sede nazionale dei bisogni concreti della Bat, del Sud, è fondamentale per riportare l'attenzione sulle questioni trascurate dai governi negli ultimi anni».

Dott.Damiani, l'ultima volta di un barlettano a Roma è stata nel 2001 - on. Gissi di Alleanza Nazionale - poi sono seguiti più di quindici anni di assenza. Come mai il centrodestra barlettano ed  in generale la politica barlettana non è poi più riuscita a riproporre un nome di peso ed autorevole in grado di rappresentare il territorio a Roma?  
R:«In realtà dopo l'on. Gissi c'è stato il senatore Biagio Tatò, fino al 2006, barlettano anche se residente a Bari. Un vuoto quindi di poco più di 10 anni in cui effettivamente il centrodestra purtroppo a Barletta, anche a livello amministrativo comunale, non è riuscito a esprimere al meglio le sue potenzialità. Speriamo adesso che il 4 marzo segni l'inizio di una fase positiva, sia con le politiche che per le imminenti amministrative in primavera».

Così come il Presidente Berlusconi, anche lei pensa che nella notte tra il 4 ed il 5 marzo la coalizione di centrodestra uscirà dalle urne con il 40% utile per avere la maggioranza?
R:«Non ho la sfera di cristallo ma di sicuro posso dire che il centrodestra è l'unica coalizione capace di ottenere questo risultato necessario per dare subito un governo al Paese. I numeri parlano chiaro, non ci sono alternative, l'unico voto utile è per il centrodestra».

Un'ultima domanda prima di chiudere. Una delle tante cose che dividono la coalizione di centrodestra è appunto il nome del futuro premier. Lei ha qualche idea?  
R:«E' proprio di queste ore l'indicazione di Antonio Tajani da parte del Presidente Silvio Berlusconi. Una scelta che condivido completamente».

Domenica 4 marzo perché votare Forza Italia e Dario Damiani?
R:«I risultati deludenti delle politiche di centrosinistra sono sotto gli occhi di tutti, sui temi del lavoro, del welfare, delle tasse, della sicurezza. Forza Italia ha proposte come la flat tax o lo Young Act in grado di dare una sferzata decisiva all'economia e al lavoro, soprattutto dei giovani, vera benzina per il sistema, in grado di rimettere in moto i consumi e quindi tutto il ciclo economico. Votare Dario Damiani perché, pur essendo giovane, ho già parecchia esperienza amministrativa e politica, quindi credo di poter dare un contributo qualificato per il mio territorio in ambito nazionale».

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