Trony Dps abbassa le saracinesche: in Puglia 120 lavoratori a rischio

di LUIGI LAGUARAGNELLA - Da sabato 17 marzo Trony ha abbassato le saracinesche. La società che detiene il marchio della catena degli elettrodomestici la “Dps” ha dichiarato il fallimento lasciando senza lavoro circa 500 dipendenti (43 negozi) in tutta Italia. Si è trattata di una situazione in continuo peggioramento soprattutto negli ultimi mesi in cui i lavoratori percepivano il 20% del loro stipendio che a febbraio non hanno neanche ricevuto. Ma non solo: hanno dovuto lavorare all’interno dei negozi e inoltre i clienti stanno subendo dei disservizi in quanto non possono ritirare merce già pagata.

La crisi della società Dps si è subodorata soltanto dall’inizio dell’anno. Per i dipendenti, infatti, la notizia della difficile situazione economica è piombata soltanto all’inizio del 2018.

Non sono mancate sin dal primo giorno di chiusura dei Trony i sit-in all’ingresso dei negozi come quello nel centro di Bari (3 sono i negozi del capoluogo pugliese, 14 in tutta la Puglia). Circa 30 lavoratori di Bari hanno manifestato in corso Vittorio Emmanuele. Alcuni di loro lavoravano per Trony da circa 15 anni mettendo a disposizione la loro professionalità in tutti e tre i punti vendita. Questa, si può dire, improvvisa crisi del settore li lascia sorpresi.

Come lascia stupiti da ciò che è emerso negli ultimi giorni in cui alcuni di loro hanno ricevuto la decisione di non aprire il negozio attraverso un messaggio WhatsApp. Supportati da Barbara Neglia di Filcams Cgil Bari ci si sta muovendo per la cassa integrazione che però a causa della cessazione attività è difficile usufruirne, ma soprattutto incontrando il Ministero dello Sviluppo Economico per la salvaguardia dei dipendenti e la possibilità di riassorbimento ed evitare così il licenziamento.

Lo scenario è di poter rendere i lavoratori creditori privilegiati nel caso in cui un’altra società possa rilevare il marchio Trony Dps. Per il fallimento di Dps in Puglia sono 120 i dipendenti a casa.

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