Cosa resta del dopo Conte? Mattarella 'leone ruggente', le strategie di Salvini e le prossime elezioni, un imminente Referendum sull'euro

di ALESSANDRO NARDELLI - E' fallito anche l'ultimo tentativo di trovare una maggioranza in grado di poter garantire la governabilità alla nostra Nazione. Le dichiarazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sono state chiare: egli avrebbe accettato un Ministro dell'Economia politico (Giorgetti), ma mai un tecnico. Questo, probabilmente, perché di fatto, per agevolare la formazione di un Esecutivo, aveva detto si, malvolentieri, ad un Presidente del Consiglio non politico. Quindi il Presidente Mattarella non poteva accettare una nuova forzatura, e di che tipo c'è da dire.

Dire di si al Professor Savona come Ministro dell'Economia avrebbe di fatto indebolito la figura del Presidente della Repubblica, che è divenuto quindi 'leone ruggente' (cit. Carlo Lavagna). Matteo Salvini ha invece mantenuto la barra dritta sul nome del Professor Savona, dicendo di fatto no a Giorgetti Ministro, probabilmente sapendo già che questa soluzione avrebbe portato ad un fallimento del governo Conte. In questo modo ha potuto far passare i 5 Stelle per incapaci di formare un governo.

Questa sua tattica gli garantirà un aumento esponenziale dei consensi in vista della prossima tornata elettorale? Non possiamo saperlo, siamo nel campo delle ipotesi e delle suggestioni. Le prossime elezioni, un vero e proprio Referendum sull'euro, daranno forse risposte meno fosche. Nel mentre un governo di transizione a guida Cottarelli.

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