Emiliano a Altamura con Don Ciotti

ALTAMURA (BA) - “Sono tanti anni, nelle varie funzioni che ho svolto nella mia vita, che ho avuto modo di lavorare e riflettere con don Luigi Ciotti. Questa comunità è stata capace di resistere a un evento terribile, la morte di Domenico Martimucci, giovane vittima innocente di mafia. Abbiamo partecipato insieme al processo, la Regione Puglia si è costituita parte civile ed ero presente alla lettura del verdetto in aula, a guardare in faccia gli imputati condannati in primo grado. Tutto può essere migliorato, ma se guardiamo indietro negli anni, a quanta strada abbiamo fatto, superando tanti momenti terribili, ci rendiamo conto che l’alternativa sociale dell’antimafia era ed è centrale. Le indagini sono importantissime, così come la confisca dei beni, un lavoro faticoso, artigianale, che porta via tantissima energia, si tratta di attività difficili. Ma quello che cambia le sorti della partita è il messaggio di don Luigi: lo Stato siamo tutti noi e abbiamo bisogno di stringerci, società civile, istituzioni, parrocchie, senza disperarci, senza prendercela sempre con qualcun’altro, ma assumendoci noi la responsabilità, una parola che don Ciotti ci ha insegnato a declinare in ogni contesto. Noi possiamo influenzare tutto ciò che accade e possiamo, tutti insieme, cambiare le cose”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ad Altamura, nella Chiesa del Redentore, alla presenza di don Luigi Ciotti, intervenendo all’evento “Dopo Domi... Noi siamo Domi, legalità e impegno, la nostra scelta”.

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