Ilva, Emiliano: "Coinvolgere regione è segnale di cambiamento"

BARI - “Leggere nelle dichiarazioni odierne che c’è la volontà di coinvolgere Regione Puglia e Comune di Taranto sulla vicenda Ilva, così come vedere che c’è attenzione per il progetto di decarbonizzazione avanzato ormai da due anni dalla Puglia, è un segnale di cambio di metodo rilevante.

La Regione Puglia fino a questo momento, è stata estromessa da tutti i tavoli ministeriali, pur possedendo grazie ai suoi Uffici informazioni e risorse fondamentali per tutelare al meglio ambiente, salute e lavoro.

Al Governo spetta scegliere quale sarà il futuro di Ilva, la Regione Puglia alla luce della strategia nazionale collaborerà come sempre ha fatto nell’interesse dei cittadini pugliesi e di Taranto, nel rispetto delle leggi e delle linee programmatiche, che vedono nella tutela della vita, della salute, dell’ambiente, del lavoro, dei livelli occupazionali e delle norme sulla sicurezza dei lavoratori, principi fondamentali.
Principi peraltro affermati anche dall’Unione Europea”.

È il commento del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano con riferimento alle dichiarazioni di Lorenzo Fioramonti (M5S) a margine del tavolo convocato oggi a Taranto con i sindacati.

Zullo: “Ma si chiude o rimane aperta? M5S e Lega si mettano d’accordo” - Il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia-Noi con l’Italia, Ignazio Zullo, chiede ai due partiti di governo di fare chiarezza sul caso Ilva.

“Il rischio è che gli unici ad uscire ‘pazzi’ siano i pugliesi se i parlamentari leghisti e quelli grillini parlassero due lingue diverse e alla fine nessuno capirebbe nulla”! L’Ilva sarà chiusa o no? Per il deputato pugliese Rossano Sasso chiuderla ‘è da pazzi’. Per il consulente economico della Lega, possibile futuro ministro, presente oggi a Taranto con i parlamentari del Movimento 5Stelle, la ‘chiusura’ è prevista dal contratto di governo".

"Due forze che intendono governare insieme non possono avere posizioni così divergenti su una delle tematiche più scottanti a livello nazionale. Non ci possono essere equivoci o interpretazioni, forse, anche di comodo per dare un colpo all’incudine e all’altro al martello, magari con l’intenzione di recitare uno la parte ‘buono’ e l’altro quella del ‘cattivo’. Il governo del Paese è una cosa seria e ancora più seria è la situazione socio-economica. Ma qui i meno seri sembrano proprio i futuri governanti", conclude.

Borraccino: "La politica discuta seriamente e su concrete tesi economiche e scientifiche" - Dichiarazione del consigliere regionale di Sinistra Italiana/Liberi E Uguali Mino Borraccino.

"In queste ore stiamo assistendo ad uno spettacolo indecoroso sulla pelle di migliaia di lavoratori e sul futuro dell’intero Paese. A Taranto, in questo momento, è in corso la più grande crisi industriale d’Italia e, francamente, non se ne può più di un dibattito che sembra quasi una lite tra tifoserie. Una situazione come quella dell’Ilva (con 14.000 dipendenti, praticamente tutta la quota di produzione dell’acciaio per l’Italia e il diritto alla salute di diverse centinaia di migliaia di persone), merita un dibattito di altissimo profilo scientifico e politico. Siamo di fronte ad una scelta decisiva per l’Italia ed è il momento in cui le decisioni devono essere prese in conseguenza di una discussione che deve coinvolgere istituzioni statali e cittadini nel pieno della consapevolezza. Si tratta di discutere di quello che dovrà accadere nei prossimi, almeno, cinquant’anni, in un settore strategico dell’economia nazionale ed in un territorio vasto e delicato come quello tarantino."

"Tutte le posizioni parziali e legittime devono trovare il modo di giungere ad una sintesi proficua perché, se questo non accadrà, il conflitto rischia di tradursi in una vera e propria fucina di odio sociale. Vorremmo poter confrontare le nostre posizioni con chi ha il compito di governare il Paese in questo momento e discutere di tutte le conseguenze a lungo termine che ogni proposta produrrebbe. Da molti anni continuiamo a ripetere che serve una grande scommessa industriale per rilanciare l’idea che in quel territorio si deve poter produrre acciaio senza offendere la salute dei cittadini e senza calpestare la dignità e la sicurezza dei lavoratori. Il M5S e la Lega, che si apprestano a varare un Governo, dicano se vogliono fare la valutazione dell’impatto e del rischio sanitario per il siderurgico oppure se vogliono lasciare le cose così come sono e continuare a parlare alla pancia dei cittadini, evitando di affrontare la questione dal punto di vista scientifico. Se si continua a discutere senza affrontare la sopracitata questione, ognuno si sentirà legittimato a sostenere la propria posizione su chiusura o su prosecuzione dell’esercizio, così come da accordi fra Governo e Mittal, ma il Paese avrà perso ancora una volta l’occasione di cogliere la sfida dell’innovazione industriale, che è l’unica strada che può condurci verso il progresso".

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